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Il fatto

Palermo, minacce di morte sui social a Enrico Rizzi: aveva denunciato l’abusivismo nelle carrozze per i turisti

mercoledì 29 Maggio 2024
Enrico Rizzi

Un messaggio fin troppo esplicito, così come altri ve ne sono stati nel recente passato: Rizzi da lì non esci vivo”. La minaccia, ricevuta via social, è arrivata da una persona di Palermo appena poche ore dopo che Enrico Rizzi aveva diffuso un comunicato ove denunciava la grave situazione a Palermo dei cavalli che trainano le anacronistiche carrozze per i turisti.

foto di repertorio

“Avevo evidenziato come due carrozze su tre  che ieri stazionavano in piazza Verdi, fossero prive della targa che per legge deve essere rilasciata dal Comune di Palermo, pertanto abusive, mentre in un antecedente comunicato che faceva seguito a segnalazioni di turisti, denunciavo come nei pressi del porto alcuni cavalli erano stati legati ai pali dell’illuminazione pubblica, di fatto fermati sulle strisce pedonali e anche in curva. Chi mi minaccia – ha dichiarato Enrico Rizzi – con tutta evidenza non mi conosce, di certo non mi fermerò“.

Rizzi, attivista da oltre venti anni per i diritti degli animali e commissario del Dipartimento tutela animali e lotta alle zoomafie di Sud chiama Nord, aveva più volte invitato il Prefetto di Palermo a intervenire visto le situazioni anche potenzialmente pericolose che in più occasioni si sono verificate a causa dei cavalli sfruttati per il turismo. In ultimo l’animale che lo scorso 11 maggio si era imbizzarrito in corso Vittorio Emanuele, percorrendo in folle corsa l’asse viario e causando danni.

Avevo chiesto al Prefetto – ha aggiunto Rizzi – cos’altro occorresse a Palermo per porre fine all’uso, decisamente ottocentesco, dei cavalli; non credo vi sia stata risposta. Ora pure la minaccia, come già altre volte è successo, come quando sono stato inseguito in strada da un cocchiere decisamente alterato proprio perché avevo segnalato nello stesso posto di ieri, alcune carrozze prive della targa. Evidentemente la città non risolve i problemi di recidività e le vecchie abitudini sono dure a morire”.

Rizzi, proprio a seguito delle intimidazioni e delle minacce ricevute è soggetto a tutela di polizia. Tra gli argomenti più volte denunciati le corse di cavalli e i combattimenti tra cani.

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