Stop alla guerra in Palestina. Il grido della società civile è stato unanime. A Palermo e nel resto d’Italia. Nel mondo della scuola, del lavoro e dell’associazionismo. Il giorno dello sciopero generale nel Bel Paese ha visto una mobilitazione come non se ne vedevano da tempo. Questa mattina nel capoluogo siciliano hanno sfilato migliaia di persone in un corteo che si è snodato da piazza Verdi alla Prefettura, attraverso il lungomare e il quartiere di Borgo Vecchio. Nel frattempo, in Consiglio Comunale, le opposizioni hanno chiesto la trattazione di un ordine del giorno avente ad oggetto proprio la fine del conflitto in corso nello stato palestinese. Ma l’atto d’indirizzo non ha trovato sponda fra i corridoi di Sala Martorana.
Stoppata in Consiglio Comunale la mozione pro Palestina
La lettera delle opposizioni a Palermo
“Con estremo rammarico la presente per manifestare il disappunto delle consigliere e dei consiglieri comunali di opposizione avverso il modo il cui lei ha condotto l’aula in data odierna. Come le è ben noto, l’esposizione di bandiere in aula non è mai stato elemento sufficiente per chiudere una seduta. Regolamento e prassi, infatti, le impongono, in casi come questi, di rivolgere ai manifestanti l’invito a deporrequanto esposto in aula e, ove tale invito sia vano, a intervenire con una rimozione coatta per il tramite dei Commessi d’Aula (oggi presenti). Solo in caso di tumulti e resistenza dei manifestanti rispetto all’intervento dei Commessi, lei avrebbe potuto chiudere la seduta“.

“La Sua scelta di chiudere la seduta senza rivolgere alcun invito ai manifestanti e prima di qualsivoglia intervento dei Commessi d’Aula – aggiungono gli esponenti di PD, M5S, “Oso”, AVS e Gruppo Misto -, oltre ad essere contraria alla prassi e al regolamento, è dunque la palese dimostrazione della volontà politica di impedire che la seduta potesse continuare con comunicazioni e l’eventuale trattazione di ODG sulla partecipatissima manifestazione contro il genocidio a Gaza, per la quale in città si è tenuta una manifestazione partecipata da decine di migliaia di cittadine e cittadini. Una scelta che si connota per la mancanza della più elementare terzietà e che costituisce un grave problema vento ed irreparabile incidente nei rapporti d’Aula”. Sulla questione, inoltre, gli esponenti del centrosinistra chiederanno che i lavori riprendano da dove si sono interrotti, ovvero proprio dalla trattazione della mozione sulla Palestina”.