PALERMO – Torna a fare discutere il campo rom del Parco della Favorita, proprio qualche giorno fa fu data notizia, dopo un incontro tra il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alle Attività Sociali Giuseppe Mattina e una delegazione dei rom, che presto avranno un alloggio altrove. Sarà, infatti, un capitolo dei soldi del Pon metro, dedicato a questo scopo, ad assicurare i percorsi abitativi. L’idea sarebbe quella di portare a compimento la procedura entro dicembre del 2019.
Intanto, l‘associazione comitati civici Palermo, pone nuovamente all’attenzione dei responsabili della Pubblica amministrazione, l’impianto elettrico fatiscente “non realizzato nel rispetto delle normative vigenti all’interno del campo nomadi della Favorita e quindi irregolare“.
“Infatti – sottolinea L’associazione – i cavi elettrici, di diversa dimensione, che si dipartono da un contatore Enel, collocato all’esterno, a ridosso dell’ingresso di villa Castelnuovo in via del Fante, si introducono all’interno del campo legati in modo approssimativo agli alberi di eucalipto e sparsi sulla terra, come ben evidenziano le foto allegate.
Se pensiamo agli obblighi a cui devono sottostare gli impianti elettrici, in materia di certificazione CEE, in base alla legge 46/90 con le conseguenti dichiarazioni di conformità assolutamente obbligatorie, ci chiediamo come mai non si fa nulla affinché venga tutelata l’incolumità pubblica.
Se dovesse accadere qualche disgrazia per elettrocuzione, vista la presenza di un insediamento in quell’area e visto il groviglio di fili non a norma sparsi sul terreno ed esposti alle intemperie, chi ne sarebbe responsabile? E chi pagherebbe le conseguenze che inevitabilmente ricadrebbero sulla comunità all’interno del campo, tenuto conto anche della presenza di numerosi bambini?
Le associazioni chiedono dunque che “vengano forniti i chiarimenti dovuti per questa situazione anomala che, ribadiamo, è stata più volte inutilmente segnalata da questa Associazione, e la messa in sicurezza, quantomeno, dell’impianto, al fine di evitare pericoli per la pubblica incolumità“.