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La crisi della municipalizzata

Palermo, protesta dipendenti Amap davanti Prefettura. La decisione della Procura slitta ancora

mercoledì 31 Maggio 2023

Animi sempre più agitati, quelli dei 686 lavoratori di Amap che attendono notizie sugli stipendi. L’incontro dei rappresentanti sindacali in via Cavour, a Palermo, alla presenza del Prefetto Maria Teresa Cucinotta, del viceragioniere generale del Comune, Roberto Pulizzi, e dell’avvocato della partecipata, Giovanni Di Benedetto, è stato puramente interlocutorio.

È stato, infatti, solo confermato che l’azienda ha presentato istanza di conversione del debito alla Procura per lo sblocco dei conti correnti, in modo da poter pagare gli stipendi e non interrompere il servizio idrico nei 47 Comuni del Palermitano.

Stando a quanto riferito ai sindacati, la Procura dovrebbe esprimersi domani mattina. Secondo alcune indiscrezioni, pare che l’orientamento sia negativo. Per questo, i rappresentanti dei lavoratori stanno cercando di fare pressioni “affinché si prenda in considerazione – sottolinea il segretario Filctem Cgil Calogero Guzzetta – quella parte del provvedimento della Guardia di finanza che prevede il sequestro di beni e somme equivalenti. Se è vero che il reale valore dell’edificio di via Volturno è di 11 milioni di euro anziché 20, è anche vero che non può bastare questo a far rigettare in toto l’istanza. Amap vanta crediti per 8 milioni di euro. A farsi carico delle eventuali difformità devono essere il Comune, la Regione e, se è il caso, anche il Governo nazionale”.

Intanto, la protesta dei dipendenti Amap davanti alla Prefettura per lo stop agli stipendi a causa del sequestro preventivo iniziata questa mattina si è conclusa al termine dell’incontro, non senza qualche difficoltà, vista la nebbia in cui è immerso il futuro dell’azienda. Il sit-in, però, riprenderà domani nelle ore in cui si prevede che possa arrivare la decisione della Procura.

Quanto al rischio che ci possano essere rallentamenti e interruzioni al servizio idrico, di depurazione e fognario, “cominciano a scarseggiare carburante e reagenti. Abbiamo, dunque, chiesto all’avvocato – conclude Guzzetta – di intervenire sulla dirigenza per sapere effettivamente quanta autonomia ha ancora l’azienda”.

In una nota congiunta, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Federenergia Cisal scrivono di stare valutando “un pacchetto di iniziative da mettere in campo a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e anche della cittadinanza dei 47 comuni interessati, a partire da domani,  con un sit-in sotto Palazzo delle Aquile alle ore 12. Considerata la gravità della situazione, ci aspettiamo di essere ricevuti dal sindaco Lagalla in persona. Riteniamo – continuano – che la magistratura debba fare il suo corso ma anche che la politica tutta debba farsi carico di questa situazione drammatica, anche trovando risorse aggiuntive da mettere a disposizione della magistratura, per superare quella che a breve potrebbe diventare una vera e propria emergenza sociale”.

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