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Dopo quasi cento anni sono ritornate a casa, ovvero nella Chiesa del SS. Salvatore (corso Vittorio Emanuele 392), grazie all’operato dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, quattro tele dall’alto valore artistico, due di Filippo Tancredi e due del pittore fiammingo Guglielmo Borremans.
Se le opere del Tancredi, esposte in precedenza allo Steri e di proprietà della Galleria Regionale Museo Abatellis, che le ha donate al SS. Salvatore, non necessitavano di nessun intervento, le due tele di Borremans, invece, sono state restaurate, per la prima volta, dal professore Mauro Sebastianelli, all’interno del laboratorio di restauro del Museo Diocesano.
“Il restauro di queste due tele è stato eccezionale perché abbiamo avuto la grande fortuna di intervenire su opere “vergini” ovvero mai toccate da altre mani – ci dice Sebastianelli nella video intervista – Ciò ci ha fornito la possibilità di un minimo intervento conservativo e, inoltre, ci ha rivelato dettagli e metodologie che si sono rivelate fondamentali per l’approfondimento dello studio della produzione del pittore fiammingo“.
Ogni angolo della chiesa, dai marmi delle pareti alle opere collocate, testimonia il valore storico e culturale di quest’edificio, sorto poco dopo l’anno 1000 come monastero delle suore basiliane e poi consacrata, come luogo di culto, nel 1704.
Dopo i bombardamenti del 1943, che ne distrussero gran parte, l’edifico venne restaurato con criteri scientifici e, negli anni ’60, l’altare principale, originariamente in linea con l’ingresso, venne dislocato in altra posizione.
Le opere che sono state ricollocate, come ci dice monsignor Gaetano Tulipano, rettore della chiesa, “sono state fatte per questa chiesa con un motivo telologico, liturgico, spirituale e pastorale, quattro finalità che speriamo guidino ancora oggi“.
Le opere del Tancredi, ci spiega monsignor Tulipano, rappresentano una la risposta che la chiesa cattolica diede all’eresia luterana sulla Santa Messa come sacrificio del Signore; l’altra vuole dire che c’è una presenza continua del Signore in mezzo al suo popolo.
Nell’altare di Santa Rosalia, invece, si trovano rappresentati Pantaleone e la Maddalena che, insieme, sintetizzano con al loro vita l’esperienza della Santuzza.
Il ripristino del SS. Salvatore non è ancora ultimato ci dice, infine, Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente dell’Associazione Amici dei Museo Siciliani, impegnati a rintracciare le opere mancanti per poterle un giorno, nella migliore delle ipotesi, ricollocarle nei luoghi originari.