Il Palermo non delude le aspettative e soprattutto i 22.667 tifosi chiamati a raccolta per il primo impegno casalingo. Termina con un netto 3-0 il match, valido per la quarta giornata di campionato, contro la Feralpisalò.
Dopo oltre 3 mesi, il Barbera torna a tingersi di rosanero e lo fa confermandosi il miglior palcoscenico possibile per il monologo, di oltre 90 minuti, rosanero. Tante occasioni e soprattutto si iniziano a far vedere, in maniera sempre più incisiva, Di Mariano e Insigne, seppur per poco. Il numero 11, infatti, sigla il primo gol in maglia rosanero e la prima rete stagionale al Barbera ma la gioia dura poco. Neanche il tempo di trovate la giusta empatia con i propri tifosi che è costretto ad abbandonare il cambio. Per lui si spera nulla di grave e che la settimana di stop del campionato possa alleviare la sua assenza.
C’è poco da dire sulla prestazione dei rosa, furbi e agili ad approfittarsi dei tanti problemi della squadra di Vecchi, non ancora entrata in ottica B. Una Feralpisalò fin troppo lunga tra centrocampo e difesa, come è visibile anche dai gol subiti, a differenza di un Palermo capace di sfruttare tutte le linee di passaggio possibili e recuperare tanti palloni.
Si confermano anche le parole pronunciate in conferenza stampa da Corini: il Palermo ha a disposizione 20 titolari. Il mister ha cambiato tre pedine importanti rispetto allo scontro con la Reggiana. Gomes, Vasic e Lund questa volta sono partiti dalla panchina per lasciare spazio a Stulac, Henderson e il ritrovato, e già in forma, Aurelio. Lo sloveno ha riscattato le ultime opache e deludenti prestazioni, trovando non solo ottime verticalizzazioni per i compagni ma anche il primo gol in rosanero, ribadendo così, con carattere, quanto ancora è capace di offrire alla squadra. La speranza è che sia solo l’inizio. Anche perché in questa stagione non sarà facile. Henderson sarà arrivato da poco ma ha confermato quanto fatto vedere nei pochi minuti a Reggio Emilia, recependo palloni e vivacizzando la manovra offensiva. Per Segre invece si tratta dell’ennesima promozione.
I siciliani questa volta non si lasciano cullare dal vantaggio, proseguendo ad attaccare, senza subire alcune pericolo dagli avversari. Anche verso il termine, la voglia e la grinta sono ben visibili. Gli ingressi non fanno altro che rivitalizzare un Palermo già straripante. L’inedito tandem d’attacco Soleri-Di Francesco fa ben sperare. Il neoacquisto si è presentato benissimo, pronto a candidarsi come prossimo trascinatore della squadra, offrendo, oltre il sigillo definitivo, una perfetta pennellata per Vasic. Il tutto in soli cinque minuti.
Unici elementi da recriminare?
Uno: non essere riusciti a concretizzare alcune nette e chiare occasioni, chiudendo subito il match. Nulla di estremamente grave ma certamente un piccolo neo sulla prestazione di oggi. Per il futuro ritornerà utile lavorarci.
Due: fioccano i gol, gli esordi sfavillanti ma a restare ancora a secco, nonostante le tante opportunità, è capitan Brunori. Il tempo c’è e il capitano al momento sembra l’unico inamovibile. Ma se il digiuno dovesse prolungarsi, anche il numero 9 rischierà qualcosa?
FORMAZIONI
Palermo (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Aurelio; Henderson, Stulac, Segre; Insigne, Brunori, Di Mariano.
Feralpisalò (3-4-2-1): Pizzignacco; Bacchetti, Ceppitelli, Pilati; Martella, Balestrero, Fiordilino, Ferrarini; Di Molfetta, Compagnon; La Mantia.
PRIMO TEMPO
Sono bastati i primi dieci minuti al Palermo per studiare la Feralpisalò e prendere le giuste misure. Il primo affondo rosanero è di Segre. L’azione scaturita da una punizione giocata da Stulac termina con il colpo di testa del numero 8, appoggiato da Ceccaroni. Il pallone termina di poco a lato.
L’altra chance per il vantaggio è marchiata Di Mariano-Brunori. Il numero 10 innesca il capitano che, circondato da due avversari, riesce comunque ad agganciare il pallone e calciare al volo verso la porta, riuscendo però solo a sfiorare il palo. Molto attivo davanti anche Insigne, subito in odor di gol. Nel giro di un minuto e mezzo l’ex Frosinone non riesce a centrare il primo sinistro ma con il secondo tentativo, su suggerimento di Henderson, che riesce a far esplodere il Barbera: 1-0.
Gli uomini di Corini cercano più volte il raddoppio, andandoci anche molto vicino. L’occasione più ghiotta è per Brunori. Poco dopo la mezz’ora la verticalizzazione di Stulac viene maldestramente svirgolettata da Ceppitelli. L’italo-brasiliano però si divora un vero e proprio rigore in movimento: il suo destro debole e centrale termina comodamente tra le braccia di Pizzignacco. Anche lo sloveno prova a imbastire un’azione personale, da fuori area, ma il destro di controbalzo termina a lato.
Al 40esimo momento di preoccupazione in casa rosanero. Insigne si butta a terra toccandosi l’adduttore ed è costretto ad uscire. Al suo posto Valente.
L’unico squillo della Feralpisalò è al 37esimo, con il tiro dalla distanza di Compagnon.
SECONDO TEMPO
Il raddoppio tanto atteso e sperato arriva subito dopo il rientro in campo. Segre, molto attento, intercetta il rinvio di Pizzignacco e mette in mezzo per Stulac. Il numero 6 non si lascia ipnotizzare e non sbaglia: 2-0.
A mettere paura ai rosanero è Pigliacelli. Il portiere esce a vuoto nella punizione battuta dagli avversari, non riuscendo ad anticipare La Mantia che di testa offre la chance a Ceppitelli di accorciare le distanze. Il difensore sbaglia tutto e a due passi dalla porta non trova la rete.
Il Palermo cerca di calare anche il tris. Al 54esimo Di Mariano apre per Segre che di prima intenzione sfiora di pochissimo la traversa. I nuovi ingressi donano nuova linfa ai siciliani: fuori Aurelio, Henderson, Di Mariano e Brunori, dentro Lund, Vasic, Di Francesco e Soleri. Sono proprio quest’ultimi due a imbastire il gol del 3-0: l’ex Lecce aziona la ripartenza e dopo il dialogo con il numero 27 buca la rete beffando Pizzignacco. Al ridosso del 90esimo Vasic, di testa, sfuma il poker stampando la sfera sul palo.