Nuove grane per l’Amat. L’azienda che gestisce il servizio bus a Palermo deve affrontare un nuovo problema, che si aggiunge alla delicata situazione economica. L’azienda Sivibus Spa – concessionaria di Iveco Bus per la Sicilia, che ha l’appalto per la manutenzione dei mezzi della partecipata comunale di via Roccazzo – è in crisi e, in base al resoconto dei sindacati (Uiltucs in testa) circa una quarantina di dipendenti sarebbero a rischio licenziamento.
La Sivibus – scrive in una nota Marianna Flauto, segretario generale Uiltucs – rischia di essere messa in liquidazione a causa della «grave situazione debitoria. Alla luce della situazione di precarietà e di incertezza che si è venuta a creare – prosegue – chiede nel solo ed esclusivo interesse dei livelli occupazionali, l’apertura di un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti nella vicenda».
La nota è indirizzata agli assessori comunali Giusto Catania (Mobilità) e Giovanna Marano (Lavoro), oltre che all’Amat. Tale situazione di incertezza potrebbe avere gravi ripercussioni sul servizio di trasporto pubblico urbano.
«Siamo alla frutta – denunciano i dipendenti Sivibus – già da dicembre potrebbe fermarsi la manutenzione degli autobus Amat. Stiamo facendo i salti mortali per garantire il servizio, ma la situazione è al capolinea». Ci sarebbero grossi debiti, di circa 10 milioni di euro, di cui circa 4 con Iveco, che pare abbia sospeso l’invio dei pezzi di ricambio.
La Sivibus ha vinto le gare per la manutenzione, ma il rischio ora è che «bisognerà bandire nuove gare, con impatto tragico sulla città. Oggi – spiegano i lavoratori – ci siamo riuniti in assemblea e abbiamo deciso di darci appuntamento tra giovedì e venerdì per un sit-in davanti la sede dell’azienda». Molti dei dipendenti sono monoreddito e l’età media è di circa 45 anni: non c’è stato turn over.
Anche Fiom Cgil Palermo e Uilm Palermo hanno proclamato l’astensione dal lavoro: «Da mesi la Sivibus non è più nelle condizioni di far fronte al magazzino ricambi per mancanza di liquidità con l’impossibilità ormai di provvedere alla riparazioni dei mezzi e alle manutenzioni. Da mesi i 40 lavoratori, metalmeccanici e del commercio, non percepiscono regolarmente gli stipendi, vivendo il dramma della possibile perdita del posto di lavoro, dopo aver lavorato in un’azienda che opera nel settore dagli anni ’50. I meccanici, in particolare, hanno garantito in questi anni il regolare funzionamento del servizio pubblico cittadino e regionale. E oggi si ritrovano in questa penosa situazione non per mancanza di commesse ma per l’impossibilità di farvi fronte», dichiarano Angela Biondi e Vincenzo Comella, segretari generali di Fiom e Uilm Palermo.
«Abbiamo già chiesto un incontro urgente agli assessori competenti, Catania e Marano, per affrontate immediatamente la situazione e salvaguardare i lavoratori. È assurdo ritrovarsi in una situazione di crisi tale e non perché siano venute meno le commesse. Il Comune – aggiungono Biondi e Comella – dovrà comunque garantire il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi Amat. Chiediamo all’Amministrazione di garantire soluzioni che possano dare continuità lavorativa ai dipendenti. Lo sciopero continuerà fino a quando non saremo convocati».
Da via Roccazzo al momento si respira aria di grande incertezza: «Domani contatterò il mio ufficio legale – afferma il presidente dell’Amat Michele Cimino – Purtroppo è una situazione molto delicata, speriamo bene. Vedremo presto il da farsi».