Terza manifestazione del movimento “I Nastrini- Diritti&Partecipazione”, Federazione del Lavoro e del Sociale CUB e Alba Sindacato a Palermo. Dopo il Centro per l’impiego e il dipartimento regionale della protezione civile, il presidio si è svolto oggi davanti all’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del Lavoro, in Via Trinacria.
Da mesi il movimento pone all’attenzione delle istituzioni regionali e locali, con le sue iniziative, temi sociali, politici ed economici che riguardano le famiglie siciliane e la tenuta sociale dei territori, Chiedendo ascolto, confronto e soprattutto azioni concrete dagli enti preposti.
Con il presidio di oggi, il movimento I Nastrini ha nuovamente riportato all’attenzione le problematiche della Protezione civile regionale e dell’emergenza incendi in Sicilia, di un impegno concreto e di qualità in termini di mezzi e personale qualificato, sia attuale che futuro. Di un piano di tutela e prevenzione del territorio necessario e urgente.
E ribadito con decisione il tema della formazione e delle politiche attive sul lavoro per disoccupati, inoccupati, percettori di reddito, lavoratori precari, stagionali e sotto il salario minino previsto.
Il movimento ha richiesto un incontro negli uffici dell’assessorato ed è stato ricevuto dall’Assessore al Lavoro della Regione Nuccia Albano, dal Capo di gabinetto Rosolino Greco e la dirigente del Centro dell’Impiego di Palermo, Salvatrice Rizzo, per un confronto.
“Abbiamo esposto le gravi condizioni sociali che si stanno diramando per migliaia di disoccupati, a fronte della sospensione del reddito, da noi ritenuto assurdo sospendere fino a quando non riescono a creare nelle regioni di appartenenza una reale e occupazione lavorativa. Abbiamo prospettato le problematiche sociali che si stanno creando nel territorio con la sospensione del reddito misura che noi crediamo giusta e per tutti, fino a quando non riescono a creare nelle regioni di appartenenza occupabilità lavorativa”.
“La risposta ricevuta da chi ha rappresentato l’Assessore Albano e stata che purtroppo la regione in carenza di personale si è trovata impreparata a far partire il programma G.O.L. ma stanno provvedendo ad attivare le misure descritte dal decreto nazionale”.
“Nel frattempo però tante famiglie si troveranno in difficoltà. Non possiamo fermarci questo Stato è immorale è vuole soltanto attaccare i più deboli saremo di nuovo nelle piazze a manifestare il nostro malcontento” così ha dichiarato il movimento I Nastrini al termine dell’incontro negli uffici dell’Assessorato.
“La società democratica è finita! La possibilità di una convivenza pacifica e fondata sulla reciproca collaborazione e condivisione di intenti e sulla protezione dei più deboli, da parte dei più forti, è finita! Ma è questo quello che vogliamo? Questo è il futuro che vogliamo per i nostri figli, nipoti e le generazioni che verranno?
“Da questa domanda ripartiremo con il nostro percorso e questa domanda porremo a tutte le Istituzioni che – in rappresentanza del Governo sul territorio- saranno chiamate a rispondere a suo nome” dichiarano Giovanni Siragusa e Gaetano Cosenza, attivisti del movimento I Nastrini, che hanno letto in vari momenti il comunicato ufficiale del collettivo.
“Ogni sacrificio richiesto solo ai più deboli – disoccupati, inoccupati, percettori di reddito, lavoratori sfruttati per salari da fame : è immorale! Soprattutto se restano garantiti i benefici dei pochi che li governano ed i loro vitalizi ne sono soltanto un esempio. Vivere di stenti ed essere offesi entro le quattro mura della propria casa da chi – utilizzando qualsiasi canale d’informazione- chiama disoccupati e percettori di reddito “fannulloni” : è immorale! continua Gaetano Cosenza nella lettura del comunicato.
“Erogare un’una tantum di 392 euro e, contestualmente, aumentare i costi per le utenze ed i beni di prima necessità: è immorale!
In territori in cui le emergenze stagionali non sono affatto imprevedibili – frane ed alluvioni al nord, altissime temperature e roghi al sud – lasciare all’umana e, per fortuna, ancora forte e spontanea solidarietà tra concittadini quelli che dovrebbero essere i più adeguati e competenti interventi in caso di calamità da parte delle Istituzioni, evidentemente impreparate: è immorale!”.
“Qualcuno ci dimostri, ma con argomenti forti, che siamo dalla parte del torto e noi ci fermeremo! Ma, sino a quel momento, ci rivedrete in piazza a lottare per i nostri diritti, per quelli delle generazioni che verranno e, soprattutto, per una società dove democrazia non sia soltanto una parola vuota di ogni significato. Perché questo è morale ed anche legale!” conclude il comunicato.