“Si avvia alla conclusione il negoziato relativo alla ricollocazione dei rom del campo nomadi in via Felice Emma. Dopo ben tre incontri che hanno visto una partecipazione dell’assessore Mattina, dei residenti e della Lega sembra che una soluzione dignitosa per tutti sia stata raggiunta. Con una mediazione decisiva della Lega abbiamo rivisto la soluzione estemporanea del problema, che vedeva la semplice ricollocazione dei rom in questa area molto trascurata, in un modello di possibile riorganizzazione del principio di solidarietà ed accoglienza”. Così Igor Gelarda ed Elio Ficatta, rispettivamente capogruppo e consigliere comunale della Lega Salvini Premier a Palazzo delle Aquile.
“Primo punto, l’accordo è stato fatto con i residenti e non sulla loro testa – spiegano – grazie anche alla mediazione della Lega e ad un’attiva, seppur tardiva partecipazione dell’Amministrazione comunale. Hanno partecipato attivamente e sono state tenute in assoluta considerazione le istanze degli abitanti. Secondo punto, l’amministrazione comunale ha preso atto di alcune gravi mancanze di servizi essenziali ed interverrà. Una parte del giardino diventerà un parco urbano autogestito dai residenti con la creazione anche di un circolo per il quartiere. Terzo punto, nell’ambito del tessuto del quartiere che sarà riqualificato, il Comune si impegna a fornire di illuminazione elettrica e di allaccio Amap la strada, verrà ospitata una famiglia Rom, di 4 persone con due minori, ed un appartamento andrà ad una famiglia palermitana in graduatoria. Perché sebbene l’amministrazione ha un’ordianza da rispettare, esiste il diritto anche delle famiglie di palermitani che aspettano da anni.
“Non deportazioni di massa – concludono – questa è la soluzione, ma un numero di nomadi che possono essere assorbiti da quel tessuto della città senza determinare scompensi. La città del domani la si costruisce così dialogando con i cittadini e dando valore alle loro esigenze ed istanze. Non importa se vivono nel centro ricco o nella periferia povera. La Lega sarà sempre presente sul campo a difendere gli interessi dei più deboli e di quelli che non hanno voce”.