Se il Natala riserba gioia e sorprese un po’ per tutti, dello stesso parere non sono di certo gli ex lavoratori Almaviva e il countdown di Capodanno rischia di trasformarsi così in un’ora “X” fatale.
Dopo mesi serrati di confronti istituzionali, manca ancora all’orizzonte una soluzione concreta in grado di salvaguardare il futuro di circa quattrocento famiglie siciliane. Una vertenza che appare segnata inesorabilmente da un triste epilogo: il licenziamento di questi lavoratori che scatterà il 31 dicembre, data ultima della cassa integrazione che dal 1° gennaio vedrà lo stop.
Un ultimo squillo potrebbe però avverarsi proprio sul fotofinish. In “zona Cesarini”, una pezza dell’ultimo minuto, potrebbe permettere agli ex lavoratori Almaviva di iniziare il 2025 con una flebile fiamma di speranza ancora accesa. Una è la data cerchiata in rosso nel calendario: venerdì 27 dicembre.
“Per la mattina abbiamo ricevuto una convocazione dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, per il pomeriggio dalla Regione Siciliana, l’assessorato alle Attività produttive. Ci aspettiamo ci sia una proroga dell’ammortizzatore sociale che garantirebbe, nel momento in cui la Regione trovi i fondi o abbia la volontà di trovare i fondi, di guadagnare del tempo, per far sì che questi lavoratori non siano fuori dal ciclo produttivo“. A raccogliere le preoccupazioni e le speranze dei lavoratori e delle loro famiglie è il segretario generale Slc Cgil Palermo Fabio Maggio.
Tante promesse, ma poche certezze allo stato attuale, anche dopo le proteste in piazza dei giorni scorsi. “Una soluzione così, sotto le feste natalizie, considerando i tempo tecnici delle istituzioni – non nasconde Maggio – ci preoccupa parecchio. Siamo sempre fiduciosi che una soluzione alla fine si possa trovare. Non demordiamo e continueremo a tenere alta l’attenzione anche dopo il primo gennaio, qualora non si dovesse concretizzare nulla di quanto detto“.
L’attenzione non è posta solo sulla proroga degli ammortizzatori sociali, ma anche su una prospettiva lavorativa. Le voci del numero anti-Covid istituito dal Ministero della Salute durante la pandemia potrebbero continuare a svolgere servizio sempre in ambito della sanità secondo i due progetti al vaglio, il “super Cup” o i servizi di pubblica utilità.
Ma il tema centrale resta sempre lo stesso, come un disco ormai rotto: e i fondi?
Il segretario generale Slc Cgil Palermo non nasconde la delusione nei confronti della Finanziaria regionale: “Ci aspettavamo qualcosa dedicato ai lavoratori Almaviva. Ciò non è avvenuto, anche nella Finanziaria nazionale. Il governo nazionale credo che non metterà nulla sul piatto, se non la proroga dell’ammortizzatore sociale, anche solo per tre mesi. Sarebbe una soluzione cuscinetto per poter ragionare sempre su tempi stretti, ma comunque servirebbe per comprendere se c’è la possibilità di aprire altre prospettive lavorative. Siamo delusi dai tempi lunghi e dall’inefficienza della nostra Regione. Una vertenza simile è quella dei lavoratori Abramo in Calabria, ma in quel caso la Regione si è fatta parte attiva per trovare una soluzione. Anche in quel caso è tutto in essere o in divenire, ma c’è una progettualità e ci sono i fondi. Qui manca la volontà politica di fare le cose e trovare i fondi necessari per mettere in campo quello che si è progettato“.
Chissà, dunque, cosa troveranno sotto l’albero gli ex lavoratori Almaviva.