Papa Francesco è morto. Si è spento a 88 anni Francesco, il 266° Papa della Chiesa cattolica.
L’annuncio è stato dato direttamente nel corso di una diretta da casa Santa Marta, convocata all’improvviso proprio per dare la notizia. La Sala Stampa della Santa sede ha comunicato così quanto accaduto: “Poco fa Sua Eminenza, il Card Farrell, ha annunciato con dolore la morte di Papa Francesco, con queste parole: ‘Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino’
Si chiude dopo dodici anni il pontificato di Jorge Mario Bergoglio. La sua elezione a Papa, il 13 marzo 2013, segnò un momento di svolta: Bergoglio è stato il primo latinoamericano, il primo gesuita e il primo Papa a scegliere il nome Francesco, in omaggio all’omonimo Santo di Assisi, simbolo di povertà e umiltà. Da subito, Papa Francesco si presenta come un uomo di popolo, vicino ai più deboli e pronto a spingere la Chiesa fuori dalle sue tradizioni più conservatrici.
Un Papa dalle umili origini. Bergoglio, nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, in Argentina, in una famiglia di immigrati italiani, entrò in seminario sin da giovane. Fu ordinato sacerdote nel 1969 e, dopo una rapida ascesa all’interno della Chiesa, divenne arcivescovo di Buenos Aires nel 1998. La sua figura di pastore attento alle problematiche sociali e ai poveri si distingueva già prima della sua elezione al papato.
Francesco succede al dimissionario Benedetto XVI. Il passo indietro di Ratzinger scosse il mondo cattolico. Il suo pontificato è stato così caratterizzato da un approccio innovativo, anche nelle scelte più emblematiche. La sua apertura verso i temi sociali e morali, come il cambiamento climatico, l’immigrazione e i diritti umani, ha messo in discussione molti aspetti della Chiesa tradizionale. La sua enciclica “Laudato si” del 2015 è stata una delle sue principali iniziative, un invito a tutti i fedeli e non a prendersi cura del nostro pianeta, un grido di allarme sulle sfide ecologiche che il mondo si trova ad affrontare. Non meno significative sono state le sue aperture sul tema dell’ecumenismo, del dialogo interreligioso e della misericordia verso le persone Lgbt, una linea che ha scatenato sia consensi che critiche. La sua visita a Lampedusa nel 2013, dove si fermò per pregare per i migranti morti nel Mediterraneo, è uno dei momenti che meglio sintetizza il suo impegno verso le questioni sociali.
Come i suoi predecessori non sono mancati scandali e critiche all’interno della Chiesa da affrontare, come quelli legati agli abusi sessuali, tema che ha affrontato con fermezza, instaurando un sistema di trasparenza e rendendo centralizzato il trattamento delle denunce. Tuttavia, la sua visione di riforma non è stata priva di resistenze, sia all’interno della curia romana che tra i settori più conservatori del clero.
I primi segni di debolezza fisica era emersi già negli ultimi mesi. Le sue apparizioni pubbliche si erano ridotte, complice anche la sua lotta contro problemi di salute che lo avevano portato a sottoporsi a numerosi interventi medici. La sua salute, comunque, non aveva mai compromesso il suo impegno, e il Papa aveva continuato a scrivere lettere e a incontrare fedeli, seppur con crescente difficoltà.
La morte di Papa Francesco segna una fine, ma anche un inizio. Un’epoca di trasformazione profonda nella Chiesa cattolica, dove il dialogo, la misericordia e l’inclusione sono diventati valori centrali. La sua morte, avvenuta in un contesto di crescente instabilità politica e sociale globale, lascia il mondo con una riflessione profonda sulla direzione futura della Chiesa.