“Il recovery fund è l’ultima occasione per colmare il gap Nord-Sud e per non consegnare le future generazioni di cittadini del Mezzogiorno ad una ingiusta e inaccettabile condizione di arretratezza economica e sociale ma rischia, invece, di arricchire chi è già ricco e infliggere la mazzata finale a chi è già povero”. Lo afferma la senatrice di Forza Italia, Urania Papatheu.
“Un governo di dilettanti allo sbaraglio, e di rappresentanti del Sud che si sono rivelati traditori del Mezzogiorno, come il premier Conte e i ministri Di Maio e Provenzano – ha detto la parlamentare siciliana di FI –, specula sulla quota dei 750 miliardi totali ripartiti dall’UE a varie nazioni e assegnati sulla base di tre criteri: popolazione, reddito pro-capite e tasso medio di disoccupazione negli ultimi 5 anni. All’Italia toccherebbero circa 90 miliardi che diventano 209 con i moltiplicatori del reddito pro capite, che al Sud è la metà rispetto al Nord (17mila contro 33mila euro), e del tasso medio di disoccupazione, al Sud ben più alta delle altre aree nazionali”.
“Si parla, insomma, di 120 miliardi di risorse aggiuntive concessi perché l’Italia ha un area arretrata da far avanzare e l’indicazione di Bruxelles era quella che al Sud sarebbe dovuto finire il 70% della somma complessiva”, rimarca la parlamentare.
“Invece il governo Conte, nella bozza sull’utilizzo dei fondi – conclude Papatheu –, ha dimezzato la quota destinata al Sud al 34%, disponendo che la ripartizione nazionale sia in base alla sola percentuale di popolazione. Dunque, metà dei fondi destinati al Sud dall’Europa vengono spostati per essere indirizzati alle regioni del Centro-Nord. E’ lo scippo finale di un governo ostile al Sud, che non solo non lo aiuta a resistere alla crisi e rilanciarsi ma vuole condannarlo in via definitiva ad un destino di povertà”.