“È una sentenza esemplare, che ha conclamato l’esistenza e la pericolosità del perverso e invasivo ‘sistema Montante‘ emerso dalle scrupolose e complesse indagini condotte con coraggio dalla Procura e dalla squadra mobile di Caltanissetta”. Così Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap, parte offesa e civile nel processo all’ex presidente di Confindustria Sicilia dopo la sentenza di condanna a 14 anni per l’ex leader di Confindustria Sicilia.
Cicero e Marco Venturi sono i due uomini “chiave” dell’inchiesta: da ex amici di Montante, a suoi più grandi accusatori. Hanno fatto crollare il suo “sistema” di talpe e servizi segreti deviati.
“Dal settembre 2015 in poi – aggiunge Cicero – avevo sottoposto alla Dda di Caltanissetta, spontaneamente, diversi fatti inquietanti riguardanti Montante e taluni suoi sodali, circostanze riscontrate e oggetto – tra le altre – del processo. Un ‘sistema’ – sostiene Cicero – che negli anni aveva posto in essere molteplici e gravissime ritorsioni a mio danno, sotto ogni profilo ed ambito, riscontrate nel corso delle indagini. Montante è stato condannato anche per il reato di tentata violenza privata nei miei confronti, fatti per i quali ero anche parte offesa e parte civile nell’ambito del processo assistito dall’avvocato Annalisa Petitto”.
Cicero ricostruisce le tappe dei suoi rapporti con Montante fino al 18 settembre 2015, quando, ricorda “mi dimettevo da presidente dell’Irsap e, contestualmente, rinunciavo alla nomina di commissario straordinario” deliberata dall’allora governatore Rosario Crocetta.
Quest’ultimo, nell’ambito della stessa inchiesta, ma in un fascicolo a parte, è indagato dalla Procura di Caltanissetta. Indagati per associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti 10 persone, compreso l’ex governatore Crocetta e gli ex assessori regionali alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello.
E concluso il rito abbreviato, domani lunedì 13 maggio, riparte il processo ordinario.
Ben 17 gli imputati: l’ex presidente del Senato Renato Schifani, l’ex direttore dell’Aisi Arturo Esposito, il caporeparto dell’Aisi Andrea Cavacece, il “re dei supermercati” Massimo Romano, il tributarista Massimo Cuva, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, il sindacalista Maurizio Bernava, gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì, Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta (tre dipendenti di Montante), il poliziotto Salvatore Graceffa; il dirigente di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo.
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