I precari contrattualizzati dagli enti locali in Sicilia sono ad oggi 13.525, 1.303 in altri enti, nelle Asp 1.991 e 607 quelli regionali.
La norma predisposta dalla Funzione Pubblica nazionale due anni fa andò a consentire una serie di deroghe grazie alle quali inserire un rilevante numero di risorse presso le Autonomie territoriali (Enti locali e Regione). La norma nazionale garantiva la possibilità, per gli enti locali, di procedere a stabilizzare il personale precario nei limiti delle risorse assunzionali, ma fino ai posti disponibili in dotazione organica.
Oggi, a distanza di quasi due anni, la notte deve ancora passare.
Servono infatti ancora verifiche e percorsi da definire per i precari degli enti locali e delle ex Province. Anche in questo caso, nell’arco di un paio di mesi, potrebbero nascere, sostengono dal dipartimento della Funzione pubblica, elementi utile a definire il piano d’attacco per stabilizzare i precari e chiarire i livelli di intervento nel tempo, nel caso in cui le procedure dovessero avere step differenziati.
Nel mondo complesso e intricato dei precari siciliani, governo e sindacati stanno provando ad approfondire le principali questioni inerenti ai processi di stabilizzazione.
Anni senza fine quelli della stabilizzazione del precariato siciliano, alimentato da scelte differite, sostenuto dal ricorso ai serbatoi di continue campagne elettorali e accantonato quando le difficoltà, spesso tecniche e burocratiche, ma a volte anche economiche e di indirizzo, si sono affacciate senza riserve all’orizzonte.
Oggi rimangono da fugare alcuni problemi contabili e finanziari su cui la Regione deve portare avanti alcune importanti verifiche. Per i precari della Regione la proroga è prevista sino al 31 dicembre, ma occorre un piano che necessita dell’avallo della Conferenza Stato-Regioni.
Ieri si sono riuniti nell’assemblea organizzata dalla Cisl Fp Sicilia nella sede della Funzione pubblica i lavoratori precari della Regione siciliana. Al centro dell’incontro, l’obiettivo di definire in concreto le procedure per la stabilizzazione, così come previsto anche dalla cosiddetta Legge Madia che, all’articolo 20, parla di “superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni” e apre alla possibilità di assumere a tempo indeterminato per il triennio 2018-2020.