Il Comune di Siracusa rende disponibili alla vendita cinque immobili del patrimonio di Palazzo Vermexio e su questa decisione si accende la polemica. L’Amministrazione comunale ha incluso nella proposta di bilancio per il 2024 una serie di beni comunali per i quali si prospetta l’alienazione. Si tratta, in particolare, della biblioteca comunale di via dei Santi Coronati (valore 2 milioni 250 mila euro), e poi l’ex sede dell’Assessorato alle Politiche sociali in via Privitera (650 mila euro), l’edificio dell’ex scuola rurale di via Avola (274 mila 500 euro), un terreno situato in via Blanco (198 mila euro) e i locali basso-adiacenti alla Biblioteca comunale (396 mila euro). La questione concerne il Piano delle alienazioni, che in allegato è parte integrante del bilancio di previsione.
Sul futuro di questi beni ha chiesto adesso chiarezza il leader del “Movimento Civico 4”, Michele Mangiafico. “Mentre da una parte l’intero palazzo della Biblioteca comunale va in vendita per oltre 2 milioni – spiega Mangiafico –, un altro pezzo delle proprietà che si sta per perdere è al civico 54, e si tratta di un basso che ospitava sino a qualche tempo fa la scuola materna statale di Via dei Santi Coronati. L’Amministrazione afferma che si tratta di locali non strumentali ai servizi che il Comune deve offrire ma non è così e lo sono ancora, come la biblioteca, o lo sono stati, come una ex scuola. L’Amministrazione in questi anni ha portato avanti una politica molto forte di affitti di proprietà che sono di altri soggetti. Il tutto andando ad ospitare uffici che erogano servizi comunali pari a complessivamente 1,9 milioni di euro per un totale di 16 locazioni tra cui spiccano quelle di palazzo di vetro per gli uffici tecnici per 434 mila euro, quelle di ragioneria e anagrafe in via San Sebastiano per un totale di 230 mila euro, gli affitti per le scuole per 65 mila euro o quelli per i centri anziani per 43 mila euro o l’ufficio commercio in via de Caprio per 33 mila euro. Uffici che, per un motivo o un altro, potremmo aver frequentato senza sapere che il nostro Comune è ospitato in locali di proprietà altrui”.
Nel mirino ci sono le valutazioni fatte nel piano delle alienazioni sui beni che potrebbero finire in vendita. Il movimento “Civico 4” lamenta la condizione di abbandono di una serie di proprietà pubbliche, che si auspica vengano recuperate per ospitare uffici e fornire servizi alla comunità. Tra queste vi sono villa Ortisi, villa Incorvaia, l’ex quartiere di via Barresi, l’ex casa Madonna delle Grazie, casa Monteforte, il complesso sportivo di via Lazio e la casa del Pellegrino.
“Da un lato si vendono gli immobili pubblici e dall’altro il Comune impegna delle risorse importanti per pagare tanti affitti, per ospitare uffici ed erogare servizi”, lamenta “Movimento Civico 4”. La richiesta alla casa municipale è quella di “fare un passo indietro sulla volontà di vendere i locali della biblioteca comunale” e al Consiglio comunale si chiede di “tutelare il patrimonio immobiliare, beni che appartengono alla comunità e dunque ai cittadini”: l’ascensore non funziona da oltre 2 anni, alle persone con disabilità non è consentito di accedere, non si organizzano più eventi, momenti di confronto, presentazioni di libri, come un tempo faceva ad esempio Pino Pennisi. All’interno ci sono 90 mila volumi, la storia della nostra città che difficilmente l’Amministrazione comunale riuscirebbe in breve tempo ad allocare altrove. Tutto questo mentre altrove vengono aperte nuove biblioteche in spazi molto più ampi e ad esempio a Roma si contano 2,5 milioni di volumi in oltre 5 mila metri quadrati. E invece le biblioteche stesse sono luoghi di costruzione del dibattito pubblico cittadino”.