Forza Italia riparte allontanando le voci su possibili tensioni all’interno del partito, generatosi a ridosso della turbolenta pausa estiva di agosto tra le mura di Palazzo dei Normanni. A ribadire la coesione all’interno del gruppo azzurro è stato il capogruppo all’Ars Stefano Pellegrino.
Mesi intensi attendono l’Assemblea regionale, i cui ritmi sono scanditi da un rigido cronoprogramma che condurrà fino al termine del 2025, per evitare e scongiurare l’esercizio provvisorio, approvando così nei tempi la Finanziaria, per il terzo anno consecutivo. Un aspetto che nella giornata di ieri è stato ribadito anche nel corso del vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans dal presidente della Regione Renato Schifani. I precedenti richiedono attenzione. Le spaccature verificatosi durante la votazione in aula del ddl sul riordino dei Consorzi di Bonifica, poi sfumato, e della manovra ter, dalla quale alcuni articoli sono stati bocciati, sono state un difficile boccone da digerire e mandar giù. In quest’ultime occasioni a farla vinta furono i franchi tiratori, accusati e individuati tra le fila dell’Mpa, di Fratelli d’Italia e anche, un po’ a sorpresa, di Forza Italia.
Questo rischio esiste ancora? “Non penso“. Ha risposto con fermezza Pellegrino che ha sottolineato come si tratti di “temi comuni, che sono stati stracciati dalla manovra precedente e che erano stati già condivisi da maggioranza e opposizione, come la stabilizzazione e l’aumento delle ore per i lavoratori dei Consorzi di Bonifica o il contrasto alla povertà, aumentando il fondo di 10 milioni di euro. Il Governo si è fatto voce di queste istanze parlamentari“.
In tal senso “le proposte di Forza Italia non possono che essere coese con quelle proposte dal Governo e del presidente, esponente forzista, in linea sui temi relativi al tessuto sociale, produttivo ed economico“.
Oggi riprendono i lavori in II Commissione Bilancio per la composizione della manovra quater, il cui valore si stima intorno ai 90 milioni di euro, provenienti dai fondi globali. Dopo aver scremato il fascicolo relativo agli emendamenti aggiuntivi di carattere generale, ora si procederà con l’esame degli interventi territoriali, proposti dai singoli deputati.
“Per quanto riguarda le nostre istanze parlamentari – ha spiegato il capogruppo di FI all’Ars – ci sono delle necessità e delle esigenze assolute, indispensabili e necessarie che ci vengono indicate dai territori, dai sindaci, dai consiglieri comunali e dai cittadini. Abbiamo ritenuto di dover dare un minimo di spazio, in quanto parlamentari, a queste richieste che sono legate alle infrastrutture. Non ci saranno sagre, feste o tutto ciò che espone mediaticamente“.
Ma la giornata di oggi dovrebbe rivelarsi decisiva anche per il parere a Sala d’Ercole sul ddl relativo all’introduzione del deputato supplente. Dopo i tafferugli in aula e l’intesa raggiunta tra i banchi del vertice di maggioranza, la strada dovrebbe rivelarsi in discesa.
“Sul deputato supplente – ha spiegato Pellegrino – siamo assolutamente in linea con quella che è stata la norma presentata tra l’altro da Forza Italia, da Maurizio Gasparri e dalla relatrice e Daniela Ternullo. E’ una norma che non solo proviene da Forza Italia, ma anche dalla Sicilia, da una parlamentare siciliana. Non possiamo che essere d’accordo, è una modifica assolutamente necessaria. Un sistema l’altro che esiste in molte altre Regioni. Nel vertice abbiamo parlato di questo. Il presidente riteneva di dover sensibilizzare la coalizione sull’opportunità di essere in aula per poter garantire una maggioranza qualificata, così da agevolare il percorso della norma in Parlamento“.
E sulla possibilità che all’introduzione del deputato supplente possa succedere la composizione di una nuova legge elettorale: “Si tratta di una norma di sistema, una norma che riguarda all’interno il corpo del nostro Parlamento. Quindi non ha niente a che vedere con una modifica della legge elettorale, perché si tratta di sospendere la funzione di parlamentare nel momento in cui si assume il ruolo di amministratore e quindi di assessore“.