Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio oggi ha sentito le famiglie dell’equipaggio dei pescherecci sequestrati in Libia, il sindaco di Mazara del Vallo e gli armatori, ai quali ha assicurato il massimo impegno del Governo per una risoluzione positiva della vicenda. Lo si apprende da fonti diplomatiche.
Il pressing della Farnesina, sempre secondo quanto si apprende, è senza sosta: ieri Di Maio ha sentito prima il suo omologo emiratino ed oggi sentirà il ministro russo Lavrov. Sia gli Emirati che Mosca sono due attori molto influenti nei confronti di Bengasi.
Di Maio, oltre a ribadire tutta la disponibilità e il supporto della Farnesina ai familiari dell’equipaggio dei pescherecci sequestrati in Libia e al sindaco di Mazara, ha anche tenuto a chiarire il grado di complessità della situazione e dei tempi. A tal proposito, secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche, Di Maio ha comunicato ai familiari che sarà convocato un vertice di Governo sulla questione, perché “l’azione deve essere corale”, ha spiegato il titolare della Farnesina.
Plauso del sindaco di Mazara, Salvatore Quinci: “Ministro, la ringrazio per la sua presenza e disponibilità, apprezziamo molto lo sforzo che sta compiendo la Farnesina per il rilascio dei pescherecci” sequestrati in Libia. Lo ha detto, a quanto si apprende, il sindaco di Mazara del Vallo al ministro Luigi Di Maio durante il collegamento di stamattina in video conferenza.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA QUARTA COMMISSIONE GIANLUCA RIZZO
“Preoccupata legittima apprensione” viene espressa dal Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati Gianluca Rizzo , in merito al sequestro di 18 pescatori siciliani da parte delle forze militari del generale libico Khalifa Belqasim Haftar.
“Gli equipaggi dei pescherecci Antartide e Medinea – afferma Rizzo – sono stati trattenuti illegalmente da parte di queste forze libiche. Non si tratta solo dell’annosa questione sullo sfruttamento dell’acque internazionali in questa zona del Mediterraneo, qui stiamo assistendo a qualcosa di più complesso in una situazione, quella libica, in cui finalmente si stava profilando uno sbocco negoziale della crisi”.
Il Presidente Rizzo invita comunque a “fidarsi del lavoro che stanno facendo la nostra diplomazia e la Farnesina, che, come capita in questi casi, si sta muovendo senza fare troppo clamore che invece può diventare controproducente”.
Per Rizzo “anche questa vicenda dimostra l’urgenza di una riconciliazione nazionale del popolo libico e di un processo che porti ad un governo pienamente riconosciuto da tutte le parti in causa. Lavoriamo per avere una Libia stabile , in grado di rispettare i diritti umani e quello internazionale, evitando per questa via che episodi come il sequestro dell’ Antartide e Medinea abbiano ancora a ripetersi”.