“Il voto differito al 31 gennaio 2022 in Consiglio comunale per l’approvazione del piano di riequilibrio è una vittoria di Pirro per il sindaco Orlando. Il piano per legge sarebbe dovuto passare al vaglio di Sala delle Lapidi oggi, 28 dicembre 2021, e invece per effetto di una specifica norma approvata in Senato alla vigilia di Natale la votazione è rinviata di un mese. Ma si chiami piano di riequilibrio o si chiami dissesto la sostanza non cambia: l’amministrazione Orlando lascerà al prossimo sindaco di Palermo una situazione insostenibile con tariffe delle tasse che aumenteranno ai massimi per i cittadini, dalla Tari all’Irpef“. Lo dichiara Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega e segretario della città metropolitana.
“Orlando dice che il piano approvato in fretta e furia dalla Giunta il 20 dicembre sia uno strumento dinamico, attento alle esigenze della città, che consentirebbe in qualunque momento di adeguare gli interventi finanziari alle esigenze dei cittadini. Falso. Quello che i palermitani devono sapere è che si tratta di un piano che ha il parere contrario del ragioniere generale, un piano dove si ipotizza di potere portare la capacità di riscossione del Comune dal 48% al 75%, a fronte di una media nazionale del 59%. Irrealistico. Orlando mente sapendo di mentire. Lo slittamento del voto al 31 gennaio 2022 consente oggi al primo cittadino, questo sì, di non essere travolto dall’onta del dissesto ma l’eventuale approvazione del piano di riequilibro non cambierà comunque la storia del suo personale fallimento che peserà sulle tasche dei palermitani e sul futuro della città“.