“Non vogliamo e non possiamo perdere altro tempo. E se ciò accadrà non dipenderà da noi, ma dalle valutazioni sull’iter che dovrà seguire il piano dopo l’approvazione del nuovo Consiglio Comunale chiamato a pronunciarsi entro il prossimo 29 luglio. Ci sono a mio avviso tutti i presupposti perché si giunga ad un esito positivo di questa decennale vicenda”. Federico Basile lo ha detto in campagna elettorale e sin dal momento della vittoria: la priorità è il Piano di riequilibrio. Anzi, ricominciare proprio da là dove si è interrotto il percorso, ovvero il Piano rimodulato e presentato il 1 febbraio scorso, avvalendosi della normativa nazionale del 31 dicembre 2021 collegata anche alla situazione pandemica.
E’ quanto ha ribadito alla Corte dei conti a Palermoi in sede di audizione richiesta nei giorni scorsi. “Il Comune di Messina è in questa procedura dal 2012.. sono passati 10 anni e le azioni del PRFP adottato nel 2018 hanno prodotto i risultati previsti-ha detto il sindaco- Ripresenteremo la rimodulazione del 1 febbraio che il vecchio Consiglio Comunale non ha nemmeno trattato,e, grazie alla quale abbiamo liberato risorse importanti a favore del bilancio comunale”.
Basile ha quindi chiesto ai magistrati di capire se si esprimeranno direttamente come previsto dalla loro Deliberazione 24/2022/PRSP o se bisognerà ritornare alla valutazione della Commissione Ministeriale. In questo secondo caso i tempi saranno più lunghi ed andranno ad aggiungersi ai 10 anni già passati dalla prima versione del Piano, quella presentata dall’allora commissario Luigi Croce.
“Ho formalizzato l’intenzione di non aderire alla possibilità di una ulteriore rimodulazione del Piano del 23 novembre 2018- ha chiarito Basile- ma di ripresentare il piano già riformulato con Delibera di Giunta dell’1 febbraio, nel termine del 29 luglio 2022, ovvero l’ulteriore termine dilatorio al quale ha aderito il Commissario straordinario. La scelta è stata ribadita alla Corte dei Conti in base alle favorevoli attività espresse nel Piano di Riequilibrio rimodulato nel 2018 che sono state oggetto dell’audizione dell’8 febbraio scorso. Entro il 29 luglio il nuovo piano verrà sottoposto all’attenzione dell’organismo regionale di controllo. Se invece lo strumento finanziario dovesse ritornare alla valutazione della Commissione ministeriale, è indispensabile conoscere la tempistica, visto l’iter decennale, al fine di ottenere una risposta definitiva per la Città, considerato che ormai la massa debitoria è diminuita in maniera sensibile”.
Le differenze temporali sono importanti ed hanno ripercussione su un iter che è stato lunghissimo. Il sindaco auspica che questi siano gli ultimi passaggi. Nel frattempo l’opposizione in consiglio comunale ha presentato una richiesta urgente di convocazione dell’Aula proprio per discutere del Piano rimodulato e dell’adunanza in Corte dei Conti. Promotori della richiesta sono stati Antonella Russo e Felice Calabrò (Pd), seguiti da Giovanni Caruso (lista De Domenico sindaco) e dai colleghi del centrodestra Maurizio Croce, Libero Gioveni, Dario Carbone, Pasquale Currò, Federica Vaccarino e Giandomenico La Fauci.
Non a caso mancano all’appello tre consiglieri: Nicoletta D’Angelo (Forza Italia), Dario Zante (Ora Sicilia) e Cettina Buonocore (transitata dalla lista De Domenico sindaco al gruppo misto) che sono gli stessi che hanno votato per Cateno De Luca presidente del consiglio comunale andando a potenziare la maggioranza del sindaco Basile (quantomeno in queste due occasioni).