Se dal lato della maggioranza il documento di censura rivolto al presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, dopo le dichiarazioni rese a mezzo stampa e a suo dire fraintese, ha smosso gli equilibri interni del centrodestra, di certo dagli scranni dell’opposizione non tutto è rose e fiori.
La seduta consiliare che ha approvato il Piano Regolatore del Porto di Catania ha lasciato degli strascichi importanti, parzialmente attenuati nella convocazione della mattinata di ieri, richiesta dal consigliere pentastellato Graziano Bonaccorsi, con all’ordine del giorno “l’Area Centro Direzionale di Cibali”.
Il presidente Anastasi, in chiusura del dibattito consiliare, immaginando di svolgere o una seduta in loco o una congiunta con le commissioni di merito, che sarà oggetto di una futura riunione di capigruppo estesa anche ai presidenti, ha tenuto a specificare: “Il mio comportamento è chiaro da sempre, credo fermamente nel lavoro preziosissimo delle commissioni consiliari“, andando in parte a smorzare i toni accesi nel corso della settimana.
Come abbiamo anticipato, non è passato inosservato il voto favorevole al Prp di Maurizio Caserta, attuale capogruppo del Pd ed ex competitor di Enrico Trantino alle scorse elezioni amministrative per il campo progressista.
Un voto che ha suscitato stupore da parte dei colleghi di gruppo e degli alleati del M5S, che hanno tenuto una posizione ostruzionistica.
“Il Piano Regolatore del Porto è un atto irregolare, sbagliato e pericoloso, che in molti passaggi non tiene conto della legge. Mancano la Valutazione Ambientale Strategica in violazione del D.Lgs. 152/2006, il DPSS è fermo al 2020 e non tiene conto della nuova configurazione dell’Autorità Portuale con l’integrazione dei porti di Siracusa e Pozzallo. Senza un DPSS aggiornato, non si può procedere con il PRP specifico di un singolo porto. Si prevede una cementificazione selvaggia di aree fuori competenza dell’Autorità Portuale, come la Scogliera d’Armisi, e persino lo spostamento illegittimo del torrente acquicella. Per non parlare del vertiginoso aumento di volumetria di oltre 3.000.000 di mc. Questa non è pianificazione: è abuso travestito da sviluppo. Con il beneplacito di chi avrebbe dovuto rappresentare un’alternativa“.
Parole del consigliere dem Damien Bonaccorsi, che criticando aspramente il Piano punge chi avrebbe dovuto conformarsi alle forze d’opposizione piuttosto che sostenere la maggioranza.
“Il mio voto – sottolinea – è stato fermamente contrario, senza ambiguità. Non solo perché sono coerente con il programma progressista sottoscritto insieme a migliaia di cittadine e cittadini, ma perché sono convinto che sostenere un atto simile sia incompatibile con l’impegno solenne che abbiamo preso con gli elettori. Votare questo piano significa tradire ciò che diciamo di rappresentare: la legalità, la sostenibilità, l’idea di una città giusta, vivibile, pensata per le persone e non per gli interessi di pochi. È stato approvato un piano senza visione, senza trasparenza e senza coerenza. Non servono proclami né giustificazioni di comodo: basterà il tempo a dimostrare quanto questa scelta sia stata sbagliata. Il problema è che lo dimostrerà sulle spalle dei Catanesi. Io ho fatto la mia parte, con coraggio e responsabilità. Sono rimasto fermo e coerente sulle posizioni che abbiamo detto nel programma elettorale. L’ho fatto oggi e lo continuerò a fare domani. Chi ha scelto il silenzio o ancora peggio, il compromesso, prima o poi dovrà spiegarlo alla città“.
Sono tanti i conti in sospeso all’interno di “Sala Verga”, e certamente le prossime settimane saranno determinanti.