Stimolare le domande più astratte dei bambini, affiancarli alla scoperta dei mille “perché”, assecondare l’innata curiosità. S’intitola “Piccoli filosofi a spasso… con grandi pensieri”, il laboratorio didattico di domenica 3 novembre e propone una passeggiata “archeo-filosofica” tra il verde dei reperti dell’area archeologica e del museo di Naxos. Il laboratorio, curato dalle archeologhe di Civita Sicilia, è organizzato dal Parco Archeologico Naxos Taormina – diretto da Gabriella Tigano – e rientra nel calendario di “Comunicare l’Antico”, rassegna mensile curata da Fulvia Toscano e Naxos Legge.
L’appuntamento con le famiglie – che coincide con l’ingresso gratuito in tutti i siti del parco (Teatro Antico, Isola Bella, Museo e Area Archeologica di Naxos) per la prima domenica del mese – è per le 10.30 al bookshop del museo (via Lungomare Schisò), possono partecipare i bambini dai 6 anni in su. La durata è di 1’30’’ e il costo è di 3 euro a partecipante. Info e prenotazioni al 335 7304378.
Sono tre, sempre di mercoledì, gli incontri culturali di novembre di Comunicare l’Antico distribuiti fra Naxos (Museo) e Taormina (Palazzo Ciampoli, con tema “marino”, volutamente legati alle mostre allestite nello storico edificio) e introdotti dalla direttrice del Parco, Gabriella Tigano, insieme con Fulvia Toscano, ideatrice della rassegna.
Si comincia il 6 novembre (Museo Naxos, ore 16.30) con “Le memorie di Eracle” di Sergio Fontana. Insieme con l’archeologo Massimo Cultraro (primo ricercatore CNR): Eracle agonizzante ripercorre la sua vita. Una narrazione fantastica e originale – la vita dell’eroe dell’antichità, le fatiche da semidio, i viaggi avventurosi nel Mediterraneo antico – raccontata da lui medesimo.
Quindi il 20 novembre (Palazzo Ciampoli, ore 17) sarà la volta di “Sulle rotte dell’immaginario antico. Soggetti marini e monete della Sicilia greca” con Grazia Salamone, archeologa numismatica, per scoprire come e quanto le antiche monete e simboli delle città debbano alle creature del mondo sommerso: delfini, conchiglie, polpi, tonni e ippocampi, infatti, sono le “icone” – diremmo oggi – riprodotte sin dall’antichità per identificare una città, la sua cultura, la fonte della sua economia e dunque della sua prosperità.
Infine il 27 novembre (Palazzo Ciampoli, ore 17) con Enrico Felici (DISUM, Università di Catania) autore di “Thynnos, archeologia della tonnara mediterranea” (Edipuglia) e Massimo Cultraro (CNR) si parlerà delle tonnare del Mediterraneo, della pesca del tonno nell’antichità. Fonti letterarie, epigrafiche e archeologiche documenteranno la storia delle tonnare e i legami con la cultura greca prima ancora che araba.