“La transizione ecologica e il rispetto dell’ambiente passano anche da nuovi modelli di realizzazione delle infrastrutture per esempio cambiando i criteri di costruzione delle opere pensando anche a quando verranno smantellate, ed ancora attraverso la digitalizzazione e anche decidendo quali infrastrutture costruire in un’ottica sociale ed ambientale“.
Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e della mobilità Enrico Giovannini, intervenendo in videoconferenza al ‘Progetto educativo antimafia 2021-2022‘ organizzato a Palermo dal centro studi Pio La Torre. In collegamento 254 scuole tra istituti superiori e scuole carcerarie.
Si è parlato di “Agenda 2030 – Cop 26: nuovo modello di sviluppo sostenibile europeo post Covid-19 per un futuro senza ingiustizia, povertà sociale, ambientale e senza mafie“. Tra gli interventi anche quello di Marcella Mallen, presidente dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis).
“Nell’ambito delle risorse del Pnrr – ha affermato il ministro Giovannini – si è scelto di destinare il 765 per finanziare ferrovie e non strade e rinnovare il parco autobus in senso ecologico per eliminare il diesel. Il cambiamento passa per
molte decisioni e l’Unione europea ha dato un chiaro indirizzo, quello di non finanziare più progetti che non rispettano il principio di non danno all’ambiente. Per esempio, si chiede alle imprese che realizzano per esempio strade, ponti ed altre infrastrutture di ripristinare la biodiversità nei luoghi interessati. Il Mezzogiorno è al centro di questa trasformazione.”
“Infatti – ha concluso Giovannini – dei 62 miliardi assegnati al nostro ministero dal Pnrr circa il 56 per cento andrà alle regioni meridionali“.