“Il Presidente Draghi avrebbe fatto bene a sentire le regioni. C’è stato un grave deficit di democrazia e rapporto con le regioni. Come si fa ad inserire in un piano iniziative infrastrutturali senza avere concordato con i governatori quali sono le priorità?“. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci nel corso di un intervento a Start su Sky Tg 24.
“Temo che nei palazzi romani abbiano fatto una scrematura di progetti vecchi, per quelli della Sicilia addirittura del 2001-02 dando all’Europa l’idea di una pianificazione – ha aggiunto –, sono progetti raccogliticci e messi assieme, alcuni della legge obiettivo del 2002“.
“Non siamo mai stati convocati dal Governo e solo dopo avere letto dai giornali l’elenco delle opere qualche ministro ha scritto se avete progetti mandateli’… Così come per i progetti dei Consorzi di bonifica che hanno mandato tramite la Regione progetti per quasi un miliardo di euro e nessuno dei progetti è stato approvato, dove in Sicilia la siccità non è una scadenza o un argomento da tavola rotonda, ma è un fatto“. Ha dichiarato il presidente della Regione.
Musumeci ha spiegato come la programmazione che ha trovato è stata realizzata dal precedente esecutivo e “per modificarla si attiva una procedura che potrebbe durare anche anni. Ma come si faceva due anni fa a parlare di Pnrr e come si faceva a predisporre progetti esecutivi sapendo che avremmo avuto la pandemia? Negli Enti locali non ci sono neanche gli uffici tecnici“.
“Sarebbe stato utile – ha aggiunto – che lo Stato ci avesse dato dei progettisti capaci di progettare opere in sei mesi e non in sei anni come accade oggi. Non è in questo modo che si opera per ridurre il divario Nord-Sud“.