Giuseppe Caudo lascia il Partito Democratico e spiega le sue motivazioni in un comunicato. L’ex esponente Dem, nei giorni scorsi, aveva scritto insieme ad altri dirigenti e militanti, una lettera aperta al segretario nazionale Matteo Renzi invocando maggiore dialogo in vista delle elezioni. Oggi la decisione di andar via. “Non mi permetto di assumere nessuna posizione sul piano giudiziario alla luce delle vicende di Acireale che vedono coinvolto il sindaco Roberto Barbagallo”, dice.
“Voglio solo testimoniare e ricordare come in occasione delle elezioni amministrative in cui è stato eletto, il megafono e il Pd avevano fatto una scelta a sostegno della sindacatura di Seby Leonardi. A distanza di qualche anno, gli elettori di centrosinistra si ritrovano Nicola D’ Agostino, riferimento politico di Barbagallo (estraneo ai fatti) candidato nel Pd, nel collegio di Acireale, come se nulla fosse e senza alcun coinvolgimento della base.
“Noi – continua Caudo – avevamo proposto, per quel collegio, l’ex assessore regionale Luigi Bosco, una candidatura non tenuta neanche in considerazione forse perchè colpevole di essere una bella personalità, un riconosciuto e stimato professionista, ma anche un crocettiano.
Da statuto, il mio compito di iscritto e dirigente mi obbligherebbe alla massima mobilitazione verso il sostegno alle candidature del mio partito alle elezioni del 4 Marzo. Ma credo con umiltà di non essere nelle condizioni, stando così le cose, di mantenere questo elementare dovere verso il Pd nel territorio ionico etneo. Con grande rammarico – aggiunge – rassegno le mie dimissioni dalla direzione regionale.
Lo faccio per lealtà – conclude – perché non si può più fare finta di nulla, questo non è più il partito in cui ho, e abbiamo, creduto nell’assemblea costituente del 27 ottobre 2007 a Milano“.