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Politica, Musumeci: “La nostra è una coalizione unita, in Sicilia il centrodestra c’è” | CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 29 Dicembre 2021

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Il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha incontrato i giornalisti a Palazzo d’Orléans per il tradizionale scambio di auguri di fine anno. Un momento di dialogo per tracciare un bilancio sull’azione di governo di questi 4 anni.

Sul fronte politico, il governatore della Sicilia ha fugato ogni dubbio “La nostra è una squadra e una coalizione di governo assolutamente unita, lo abbiamo dimostrato. L’affinità degli obiettivi ci consente di superare le difficoltà e le diversità che ognuno di noi ha. Ci aspetta una stagione ricca di sfide che vede la coalizione di governo particolarmente impegnata in una unità che non è fittizia, lo abbiamo dimostrato. Non abbiamo dovuto sostituire assessori. Serve ancora qualche altra prova concreta per dimostrare che l’unità non è fittizia?”.
Musumeci ha poi aggiunto “Miccichè dice che rendo più difficile la mia ricandidatura? Me ne assumo le responsabilità”. E sul fratello del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, “Gaetano Miccichè il Draghi siciliano? Io ritengo un’anomalia il governo Draghi. È un governo di emergenza, io appartengo alla scuola secondo cui chi vince va al governo e chi perde all’opposizione. Io sono per i governi politici.

E’ stato ribadito in più occasioni “Non è una novità che Musumeci è candidato la novità è perché non dovrei essere candidato? Miccichè stesso ha detto che vuole fare il banchiere, tutto il resto è polemica gratuita”, aggiunge il governatore.

Su un possibile vertice di maggioranza, il presidente della Regione ha detto che all’inizio del nuovo avvierà un incontro con i segretari di partito rappresentanti della maggioranza per definire alcune proposte di legge di iniziativa governativa e concordare quali possano essere quelle prioritarie.

“Lo abbiamo tenuto ogni anno, lo convocherò per definire alcuni disegni di legge per concordare quali possono essere prioritari – aggiunge il presidente Musumeci -. Il mio dialogo con i singoli partiti è frequente e proficuo. Penso che sia giusto all’inizio del nuovo anno di convocare un nuovo incontro con i segretari dei partiti. Il rapporto con gli assessori è un rapporto con i partiti che li esprimono. Questa coalizione lavora nell’unità. Forse abbiamo lavorato troppo in silenzio, non abbiamo saputo meglio organizzare la nostra comunicazione esterna – ha proseguito – ma forse questa sobrietà può essere motivo di apprezzamento da parte della pubblica opinione”.

Il mio obiettivo in questi quattro anni è stato quello di tenere unito il centrodestra e credo di esserci riuscito. Dopo nove anni di laceranti divisioni abbiamo riunito il centrodestra e questa coalizione, che rappresenta la maggioranza del popolo siciliano, è rimasta unita. Il mio compito è questo e se dovessero esserci fughe in avanti ognuno si assumerà la responsabilità di quello che determinerà”. Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Regione Nello Musumeci nel corso della conferenza stampa di fine anno, rispondendo a una domanda sulla ricandidatura a governatore. Musumeci, citando il suo predecessore ha ricordato che “l’elezione di Crocetta fu frutto del centrodestra e non del centrosinistra. Se l’esperienza deve servire credo che tutti dobbiamo farne tesoro”, ha aggiunto.

Tornando agli interventi promossi dalla Giunta Musumeci “Siamo soddisfatti per il lavoro fatto in questi anni e soprattutto nell’ultimo anno. Iniziamo a cogliere il frutto di un lavoro di semina che è stato difficoltoso e impegnativo. Si aprono sempre più cantieri e impegniamo sempre più risorse – ha aggiunto – e vogliamo anche lanciare alcune sfide, come quella della transizione ecologiche, ci siamo candidati come una delle più importanti regioni ‘green’ dell’Italia soprattutto con l’idrogeno. È una ambizione che abbiamo condiviso col ministro Roberto Cingolani, ci sono le condizioni per farlo. In Sicilia – ha sottolineato Musumeci – nei prossimi sei anni arriveranno circa 30 miliardi di euro provenienti da diversi fondi e hanno bisogno di progetti, alcuni in tempi brevi, altre risorse possono essere finalizzate con obiettivi a media scadenza. Dobbiamo adoperarci affinché la Regione possa dotarsi dei progetti necessari di nostra competenza del governo”.

“Apprezziamo il risultato raggiunto nella trattativa con Roma sul fronte finanziario: non è il massimo ma siamo soddisfatti. Rispetto all’atteggiamento supino e remissivo che la Regione ha tenuto negli anni passati – aggiunge – noi possiamo dire di avere legittimamente ottenuto quello che era stato negato alla Sicilia”.

La condizione delle Ferrovie in Sicilia è lo specchio di oltre 40 anni di vergognoso abbandono da parte dei governi che si sono alternati a Roma. In materia di dotazione infrastrutturale c’è stata una latitanza dei governi nazionali, lo voglio dire senza mezzi terminiLe novità che avete notato negli ultimi anni – ha aggiunto – sono essenzialmente dovute all’azione incalzante e costante che il nostro governo ha esercitato su Rfi e Trenitalia attraverso l’impegno di tutti”, ha detto Musumeci ai giornalisti durante la conferenza stampa di fine anno.

Passando alla questione sanitaria, con l’emergenza pandemica da Covid 19 ancora in corso, affiancata dalla corsa della variante Omicron, il presidente Musumeci ha confermato una crescita vertiginosa dei contagi, ecco la necessità di ribadire quanto sia

Ruggero Razza

fondamentale vaccinarsi per frenare la diffusione del virus. L’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, ha detto che “Ieri siamo tornati a quasi 50 mila vaccinazioni, in due giorni quasi 10 mila prime dosi, è il segnale che i siciliani ci sono e la voglia di un anno in serenità. Sarà un anno di prosecuzione di gestione dell’emergenza e soprattutto di rilancio della grande ordinarietà, che significa nel 2022 poter vedere l’inaugurazione di tanti cantieri nelle strutture sanitarie, la prosecuzione di tanti concorsi pubblici, il radicamento del sistema sanitario, non più solo nelle aree metropolitane ma in ogni provincia della Sicilia. L’augurio è innanzitutto agli operatori della sanità pubblica e privata che hanno messo a dura prova la propria professionalità durante l’emergenza, che sia un anno meno gravoso”.

E’ anche la stagione che ha visto lo sblocco dei concorsi, novità importante per tanti giovani che potranno sognare di mettere a profitto il proprio titolo di studi e la propria passione, mettendo le proprie competenze a disposizione della propria terra, ed entro la primavera la Regione potrebbe formalizzare i primi contratti di assunzione.

“È stato fondamentale sbloccare i concorsi ed entro la primavera la regione potrebbe formalizzare le prime assunzioni. Abbiamo indetto un bando per 1200 assunzioni di giovani che potranno mettere a frutto i loro studi e metterli a disposizione della loro regione”, sottolinea il governatore. Si tratta di ” un secondo concorso per i giornalisti che abbiamo fortemente voluto. Ho incontrato il neo presidente dell’Ordine dei giornalisti e agli editori abbiamo dato un piccolo ristoro che certamente ha rappresentato un momento di incoraggiamento. La stampa ha un importante ruolo di responsabilità”.

Marco Zambuto

A parlare delle procedure concorsuali imminenti Marco Zambuto, l’assessore regionale alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica. “Nella giornata odierna sono pubblicati i concorsi che dopo trent’anni, finalmente, aprono alle nuove generazioni, portando nuove intelligenze e nuove energie all’interno della Regione. Parliamo di 5 bandi di concorso per più di 1200 posti di lavoro e sono contento del fatto che ad un’azione di risanamento finanziario oggi si accompagna una fase importante di apertura. Inoltre, nei confronti del personale interno della Regione abbiamo dato l’attenzione che merita con le direttive per il rinnovo dei contratti di comparto e con la conclusione, speriamo, dei contratti dei dirigenti”.

Ingenti risorse per il rilancio del patrimonio culturale siciliano “I nostri musei sono più tristi di un cimitero a mezzanotte. È una situazione vergognosa. Non vengono ammodernati da almeno 20 anni. Abbiamo destinato 24 milioni – aggiunge – per ammodernare nove musei regionali: la gara dopo due anni non è ancora stata svolta. Non appena saranno appaltati i lavori i musei potranno essere degni di questo nome, ad esempio la casa natale di Pirandello. Non c’erano i bagni, i disabili non potevano andare al primo piano, c’erano 18 gradini. Aveva un aspetto tetro, 20 dipendenti e nessuno che sapesse parlare in lingua straniera. L’ho fatto chiudere e recuperato un progetto e aggiungendo risorse, lo abbiamo riaperto con tutti i crismi. Ci sono i servizi per i disabili, le indicazioni e tutto il resto. Sui beni culturali bisogna cambiare registro, basta autoreferenzialità. Serve gente in grado di portare milioni di visitatori. Questa terra non cambierà mai se nessuno va controcorrente, dovremmo essere un modello europeo”.

I beni culturali hanno trovato nuova linfa vitale – ha aggiunto l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto

Alberto Samonà

Samonàabbiamo investito importanti risorse per l’ammodernamento dei nostri musei, dei nostri parchi archeologici alcuni dei quali erano tenuti in condizioni critiche, e sono tanti i cantieri di restauro di importanti porzioni di patrimonio culturale aperti nel 2021 e tanti altri ne apriremo nel 2022. Sarà l’anno in cui verranno tirate le somme per il lavoro svolto dal governo e dall’assessorato regionale perché contiamo, non soltanto di aprire molti altri cantieri di recupero delle testimonianze più belle della nostra storia, ma anche di recuperare diversi luoghi per restituirli alla fruizione pubblica”.

Il presidente Musumeci ha concluso la conferenza stampa con un augurio “Che il 2022 sia migliore degli altri anni, per noi sarà la scadenza di questo primo mandato, mancano 10 mesi e continueremo a lavorare senza sosta come abbiamo sempre fatto. Se non avessimo avuto la pandemia sarebbe stato tutto più facile, avremmo avuto meno difficoltà. La nostra non è un’economia stagnante ma dinamica. Abbiamo messo in campo tutte le risorse che avevamo affinché le imprese potessero investire e produrre”.

 

 

 

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