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Politiche, l’avvocato Postorivo in corsa con Noi moderati: “Chance a elettorato di centrodestra”

venerdì 26 Agosto 2022

Sono candidata con il centrodestra, e credo in questo schieramento, ma non credo nel terzo polo di Calenda che ha perso credibilità, un partito che voleva stare con il Pd e che poi ha rotto non essendosi messo d’accordo per le poltrone. Non esiste il terzo polo. Ci sono la sinistra e la destra”.

Lo ha dichiarato Antonia Postorivo, avvocato cassazionista e candidata numero 2 nel collegio Senato in Sicilia con Noi moderati alle Politiche del 25 settembre, data in cui anche l’Isola andrà al voto per le elezioni regionali. Di origine calabrese e romana di adozione, è una professionista del mondo forense.

La Postorivo ha iniziato la sua attività di avvocato presso lo studio legale di Grazia Volo, occupandosi di delitti contro la Pubblica Amministrazione e di diritto in materia di libertà si stampa. E non solo, perché Postorivo vanta un importante curriculum, poiché ha ricevuto l’investitura di ruoli tecnici al Ministero delle Infrastrutture e al Ministero della Giustizia.

Ci si lamenta di vedere sempre le stesse persone e dei soliti partiti. Noi siamo una novità e ci presentiamo con misto di esperienza anche di persone che sono andate via da partiti importanti, perché non condividevano alcune cose, e allora dico agli elettori: a questo punto votateci! Vogliamo offrire all’elettorato di centrodestra un’opportunità, di crederci ancora”.

L’impatto dei costi dell’energia e del caro bollette su famiglie e imprese rischia di frenare la ripresa economica post-pandemia. Il prossimo governo romano dovrà accelerare soprattutto su Recovery Fund energetico europeo e fissazione di un tetto al prezzo del gas.

“Ci sono tanti problemi ma il primo della vita reale è quello economico. Devo dire che rispetto al gas il governo Draghi ha cercato di fare qualcosa. Però bisogna capire i reali problemi. Di certo non voglio che Draghi o Di Maio vadano col cappello in mano facendo la guerra alla Russia e poi a chiedere all’Algeria il gas per il mio Paese. Noi vogliamo fare una politica di economia seria, capire come sono arrivate queste bollette”, e Postorivo cita un caso: “Voglio parlare di un imprenditore, che nel 2021 ha pagato 4000 euro di bollette e nel 2022 10 mila. Questi sono i dati e non ci rendiamo conto? Ecco perché mi candido, io sono ancorata al territorio e conosco i problemi di tutti i giorni”.

E sullo strappo del patto di collaborazione tra PD e M5S, a Roma come in Sicilia, la candidata Postorivo dice la sua. “A Roma le liti si sono svolte tra Raggi e Zingaretti, l’opposizione maggiore è stata quella del Pd. Il problema dei cinque stelle è Conte che è un’opportunista e quando gli faceva comodo allora questo governo andava bene. Ma quello che dico al Pd, del quale riconosco la struttura e la storicità, come è possibile che si sia fatto trascinare da un camaleonte come Giuseppe Conte che ha sempre fatto opposizione ai democratici a Roma. Anche sugli aiuti all’Ucraina sono divisi. Letta ha dato una chance a Conte ma ha peccato di ingenuità. Anche in Sicilia Conte ha dimostrato la sua scorrettezza. Parlo di incapacità politica, e chi è incapace non può fare politica”.

E quando si parla di infrastrutture, come connettore tra imprese e sviluppo, non si può che fare riferimento al ponte sullo stretto di Messina, la cui realizzazione potrebbe rappresentare veicolo fondamentale per la competitività delle economie e del nostro sistema produttivo. “Le infrastrutture ci collegano con il resto del mondo – spiega l’avvocato Postorivo – importanti per la nostra quotidianità e per l’economia del nostro Paese, un’opera importante perché si collega anche al turismo”.

E sul capitolo della giustizia, “La giustizia non è un qualcosa di astratto, va toccata con mano e con i protagonisti che abbiamo, che sono gli avvocati e i magistrati, quest’ultimi applicano le riforme. E’ giusta la separazione delle carriere, sono contraria agli innesti sui nostri codici, il nostro è un sistema che si basa sul garantismo. In Italia ci sono le leggi che tutelano la persona. Quello del giudice non è un lavoro normale, ma molto delicato, perché decide sulla libertà individuale, e deve essere al di sopra delle parti, e spesso questo non è avvenuto, lo hanno dimostrato con le candidature”.

 

 

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