“I recenti episodi di tragica ed inaudita violenza avvenuti in questi giorni in provincia di Agrigento hanno evidenziato malesseri profondi all’interno della società e delle famiglie, acuiti dal grave isolamento provocato dalla pandemia e non adeguatamente contenuti da un sistema socio- sanitario-assistenziale non sempre pronto ad erogare idonei servizi alla collettività”.
Lo ha detto il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’omicidio del ventiquattrenne di Raffadali, ammazzato in piazza Progresso, dal padre Gaetano, 57 anni, assistente capo coordinatore della polizia di Stato in servizio al X Reparto Mobile di Catania.
Il riferimento è anche alla strage di Licata del 26 gennaio scorso quando un uomo ha ucciso il fratello, la cognata e i loro due figli, di 15 e 11 anni, e poi si è suicidato. “Troppo spesso quelli che vengono definiti ‘gesti di follia’ – ha aggiunto il magistrato che coordina le indagini dei carabinieri – sono il portato di conflitti sociali e familiari che il ‘sistema’, inteso in senso ampio e non escluso quello giudiziario, non è stato in grado di adeguatamente e legittimamente arginare e contenere“.