Il Ponte diventa campo di battaglia tra il sindaco Federico Basile ed il senatore Nino Germanà. Un week end di botta e risposta al vetriolo tra il vice presidente del gruppo Lega al Senato e il primo cittadino. Pomo della discordia il Ponte sullo Stretto. Ad innescare la miccia sono state le recenti dichiarazioni del sindaco “avevamo immaginato la rinascita di Messina senza il Ponte” (che ha scatenato la reazione anche della sottosegretaria Matilde Siracusano) e “non c’è abbastanza acqua per i cantieri”. Ad affondare il colpo è il senatore Germanà che ricorda a Basile come il Ponte sia stato uno dei pilastri del suo programma elettorale da candidato sindaco nel 2022 e lo accusa di aver cambiato idea per seguire le giravolte di De Luca diventato improvvisamente No Ponte.
BASILE COME DON ABBONDIO
“Salvate il soldato Federico che non sa come uscirne fuori senza rimangiarsi metà del suo programma elettorale…..- scrive Germanà-Leggendo le dichiarazioni del sindaco di Messina verrebbe voglia di aiutarlo a dire quel che non riesce a pronunciare apertamente e cioè che, probabilmente per seguire le giravolte del suo leader è costretto a cambiare idea sul Ponte che era uno dei pilastri del programma con il quale si è presentato agli elettori messinesi due anni fa. Diciamo che il coraggio non è una delle doti più apprezzabili del primo cittadino. Fino ad oggi abbiamo apprezzato il senso di responsabilità dimostrato da Basile ma a quanto pare le cose stanno cambiando e dalle sue dichiarazioni par di sentire don Abbondio “sapete voi quanti sono gli impedimenti dirimenti?” Lo togliamo noi dagli impicci ribadendo che solo il centro destra vuole il Ponte che è un’opera che porterà sviluppo, occupazione, crescita, rilancio, turismo, lavoro, lavoro e poi lavoro. Probabilmente c’è qualcuno che cerca di tirare per la giacca il sindaco di Messina ma noi siamo certi che alla fine prevarrà il senso di equilibrio che lo aveva contraddistinto. E chissà, magari recupererà un po’ di memoria.
20 ANNI BLOCCATI SUL PONTE
Immediata la reazione del sindaco Basile che ricorda come il ministro Salvini negli anni scorsi avesse ben altra posizione sia sul Ponte che sui siciliani e i meridionali. Il sindaco replica aggiungendo che “Più leggo e studio il progetto, seguo le procedure e sento descrivere le opere in programma e più mi convinco che serve darsi una svegliata difendendo un territorio che da 20 anni è bloccato sulla parola “ponte“, mentre proprio adesso che avevamo impresso una pianificazione e una strategia ci ritroviamo a dover capire come fare coesistere vita quotidiana e cantieri. Il centro destra dov’è quando si parla di Messina e di cosa e quanto dovrà sopportare la città in termini di traffico da cantieri e risorse del territorio? Ma Germanà, e tutta la deputazione del centro destra, ha idea di quanta acqua è necessaria per realizzare le opere in progetto? Ricordo, in una stagione dove la siccità fa da padrona e la Sicilia muore di sete, Germanà parla solo di ponte. Ma l’ha mai aperto il progetto del ponte?”.
Il primo cittadino accusa la deputazione di centro destra di non essersi impegnata per tutelare Messina sul Ponte e invita i parlamentari ad un confronto sul progetto anche sotto il profilo tecnico “Il sindaco di Messina ha un compito, il bene della città e dei messinesi prima di tutto. Il ponte? Prima Messina”.
La querelle non finisce qui (e non finirà), perché Germanà alza il tiro prendendo spunto dall’osservazione sull’acqua necessaria ai cantieri e ironizza. “Apprezzo le parole del sindaco che dice di voler tutelare Messina nel delicato momento che stiamo vivendo, ma mi chiedo chi sia il suggeritore di turno di alcune sciocchezze. Federico II ( secondo De Luca ) infatti dice che non c’è abbastanza acqua per i cantieri del Ponte e si deduce che ingegneri, geologi, tecnici di tutto il mondo che hanno studiato il progetto per anni non se ne siano mai accorti. A questo punto seguendo il suo ragionamento dovrò chiedere con urgenza un incontro al ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, ai vertici Webuild, Anas e Ferrovie dello Stato per bloccare immediatamente i cantieri in corso in Sicilia lungo la rete ferroviaria, stradale, autostradale, o sui viadotti, porti e gallerie. Scherzi a parte, il nuovo Federico Accorinti ha superato nelle bufale persino i no Ponte più apocalittici che annunciano il prosciugamento dei laghi e l’insorgere di patologie fatali.Non mi resta che scrivere agli Ordini professionali affinché spieghino al sindaco, che (forse) ha letto il progetto ma evidentemente non l’ha capito, quale sia il reale fabbisogno di acqua, che serve solo per le fondazioni. Il resto sono conci di cemento armato precompresso realizzati in altra sede e assemblati in cantiere”.