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La votazione

Ponte sullo Stretto, anche il Senato dice sì: il decreto è legge

mercoledì 24 Maggio 2023

In tempi rapidi e con numeri importanti anche il Senato dice sì al Ponte sullo Stretto ed il decreto da oggi è legge. L’Aula di Palazzo Madama  ha approvato con 103 voti favorevoli, 49 contrari e tre astenuti.

Senato

La scorsa settimana il via libera della Camera quindi con l’ok del Senato il decreto è stato convertito in legge. L’esito della votazione è stato accolto con gli applausi del centrodestra. Relatore del decreto al Senato è stato il messinese Nino Germanà. Presente alla votazione il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Con la legge Ponte sullo Stretto, viene riattivata la società Stretto di Messina nonchè le attività di progettazione.

E’ una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni” ha dichiarato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, in conferenza stampa dopo il voto finale sul Decreto Ponte in Senato ribadendo che sarà un’opera green, che darà 100.000 posti di lavoro. “Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. Per la Calabria e la Sicilia il Ponte è un risarcimento danni per promesse mai mantenute”.

Relatore della legge al Senato è stato Nino Germanà, vice presidente della Lega a Palazzo Madama: “Grazie al lavoro costante e pragmatico svolto da subito dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e a un esecutivo di centrodestra, prende forma finalmente un progetto che la sinistra ha accantonato per anni. Voglio ricordare tutti i siciliani che si sono battuti per la sua realizzazione, uno fra tutti il compianto senatore messinese Nino Calarco, giornalista, uomo di grandi idee, politico per missione. Per 44 anni ha diretto la Gazzetta del Sud, giornale dei siciliani e dei calabresi, ed è stato anche presidente della Società Stretto di Messina dal 1987 al 2002.  Il Ponte sullo Stretto rappresenta la più importante opera strategica e green che potrà rendere il Meridione l’hub dell’Europa nel Mediterraneo. Un’occasione di riscatto e un potenziale occupazionale di 100.000 posti in 7 anni: lavoro vero e non ‘nero’ come quello che ha prodotto il reddito di cittadinanza. Basta con le teorie false e miopi degli ambientalisti che hanno sempre ostacolato tutto e che fortunatamente non c’erano quando furono costruite le piramidi. Oggi, con il dl Ponte, scriviamo una pagina di storia e disegniamo concretamente il futuro della Sicilia, del Mezzogiorno, dell’Italia e dell’Europa”.

Una a bella notizia per l’Italia, per la Sicilia e per la Calabria- ha commentato la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano– Adesso il governo è pronto ad ingranare la quarta per iniziare i lavori entro il 2024 e per dare al Paese un’infrastruttura indispensabile per proiettarci nel futuro. Da messinese ringrazio il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il ministro per le Infrastrutture e i trasporti, Matteo Salvini, e soprattutto il presidente Silvio Berlusconi, che da visionario della politica e della società aveva già anni fa avviato quest’opera straordinaria, bloccata soli dall’ottusità della sinistra. Adesso si volta pagina, ed oggi abbiamo scritto un’importante pagina di storia”.
Ha votato a favore anche la senatrice messinese Dafne Musolino (Sud chiama Nord ): “Noi siamo  da sempre per la costruzione del Ponte dello Stretto, ma il tema non è è ponte sì/ponte no, ma ponte come, con quali risorse e quale coinvolgimento dei territori. In questo senso, il Provvedimento ha più ombre che luci. Non c’è nessuna indicazione sul dove, come e quando verranno reperite le risorse.  Ma pensiamo anche all’incomprensibile esclusione dei sindaci di Messina e Villa San Giovanni dal CDA della neocostituita Società Ponte dello Stretto, quando la loro presenza avrebbe aiutato al confronto sulle numerose questioni che con gli anni dovranno essere affrontate. Un’opera così importante non può essere impostata senza certezza nelle risorse e con una postura provocatoria nei confronti del territorio”
Ha votato contro la senatrice messinese Barbara Floridia (M5S): “Questo Governo, che definirei Governo dell’assurdo, è incapace di mettere a terra opere per le quali i soldi ci sono, promettendo di realizzare infrastrutture faraoniche come il Ponte sullo Stretto di Messina, per le quali i soldi non ci sono. In quest’Aula non si sta parlando della realizzazione del Ponte, perché non ci sono le risorse e non esiste un progetto cantierabile. In questo decreto si vuole soltanto riabilitare la società Ponte sullo Stretto che già ci è costata 300 milioni di euro, tranquillizzare il consorzio Eurolink dopo la causa di 700 milioni fatta allo Stato evitando una gara pubblica e rispolverare un progetto che aveva incassato oltre 200 criticità mai risolte. Questo Governo dovrebbe, però, dire ai cittadini quali servizi taglierà per recuperare i 15 miliardi per realizzare il Ponte e, soprattutto, dovrebbe coinvolgere gli Enti locali interessati visto che i loro territori saranno stravolti.  Si rischia di distruggere due città, di mettere sulla strada centinaia di famiglie, per una foto ricordo con la prima pietra, con un progetto che non c’è e senza copertura finanziaria”.
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