Le pretese di “rimborso di ulteriori indennizzi” da parte della Società Stretto di Messina, in liquidazione, nei confronti dello Stato “sono infondate”. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio durante il question time alla Camera.
Delrio ha sottolineato che il Mit “condivide le indicazioni della Corte” dei Conti in una delibera del gennaio scorso. “I costi di progettazione – ha spiegato il ministro – sono sempre stati coperti tramite aumenti di capitale. Il riconoscimento di qualsiasi ulteriore somma sarebbe una duplicazione dei costi con aggravio sui saldi di finanza pubblica”.
“È necessario – ha aggiunto Vincenzo Garofalo, autore dell’interrogazione presentata alla commissione trasporti della Camera dei deputati – che il Governo proceda in questa direzione. Dopo 3 anni dalla messa in liquidazione della società Stretto di Messina la sensazione era che si volesse mantenere in vita una società che non ha adempiuto allo scopo per il quale era stata costituita che, tra l’altro, potrebbe essere efficacemente realizzato da altra società dello Stato, Anas o Ferrovie. Questa è la seconda interrogazione che presento in merito, la prima al Ministero dell’economia e delle finanze. Mi auguro che in tempi brevi si chiuda questa vicenda che vede pretese risarcitorie avanzate dallo Stato contro se stesso in una partita senza senso della quale fanno le spese solo i cittadini”.