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Terrapiattismo infrastrutturale

Ponte sullo Stretto, ecco i negazionisti: “#noncielodicono ma i soldi sono del Monopoli”

martedì 17 Ottobre 2023

Da un anno esatto, da quando cioè dall’insediamento del governo di centrodestra il Ponte sullo Stretto è stato inserito tra le opere da realizzare, accanto al fronte del no basato su obiezioni di natura tecnica, scientifica, economica e politica, si è verificato uno strano fenomeno: il negazionismo. E’ il fronte di chi dice “è vero ma non ci credo lo stesso”, che minimizza ogni fatto realmente accaduto ed esistente nella realtà come se fosse frutto di un’allucinazione collettiva. Non definisce l’opera come irrealizzabile ma come ipotesi inesistente, una sorta di terrapiattismo infrastrutturale.

CORRENTE NEGAZIONISTA NO PONTE

Salvini sin dalla prima seduta del Cdm ha dimostrato di voler procedere secondo una tabella di marcia che ha una serie di tappe reali e che finora sono state rispettate tutte. Ed è esattamente con il “manifestarsi” di questi effetti reali che la “corrente negazionista no Ponte” sta diventando sempre più numerosa e rumorosa. Non dicono no, semplicemente negano l’esistenza stessa del dibattito.

In principio fu “il silenzio della Meloni sul Ponte”, interpretato come il comportamento della mamma che lascia giocare il piccolo Matteo con i Lego in attesa del nuovo giocattolo da mettere sotto l’albero di Natale (quello del dicembre 2022).

PICCOLI NEGAZIONISTI CRESCONO

Così, mentre i no pontisti storici riorganizzavano proteste basate su obiezioni concrete, i piccoli negazionisti del Ponte crescevano di numero “origliando” le dichiarazioni della premier sulla questione. Neanche il fatto che la tabella di marcia venisse rispettata li ha scoraggiati. E’ stata ricostituita la società Stretto di Messina con tanto di cda e poi comitato scientifico? “Sì ma non è una cosa seria, sono solo prebende milionarie”. L’Unione Europea si dichiara disponibile a fare la sua parte? “Sono solo cortesie diplomatiche nei confronti del piccolo Matteo che gioca coi Lego tanto sanno che gli italiani non sono persone serie”. Insomma, l’Ue come baby sitter che sostituisce il silenzio meloniano sulla questione. Viene presentato nei tempi previsti (entro il 30 settembre) il progetto aggiornato? Qui si sono sfiorate vette di surrealismo, si va dal “è un bluff non potevano aggiornarlo in tempi così brevi”, “si va bè, ma aggiornato de che”,voglio vedere tutti i documenti io me ne intendo ho viaggiato sui treni per tutta la vita me ne intendo di trasporti” “Qualcuno ha visto i documenti dell’aggiornamento? Me li passa sulla pen drive?” “sì, aggiornato tanto poi crolla”.

A ogni dichiarazione di Salvini, che ricordiamo è il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti e non il presidente della bocciofila, su date, risorse, cantieri il fronte negazionista le bollava quasi come “fanfaronate di chi è prossimo a forme di demenza senile dice cose a casaccio che non ricorda neanche 3 minuti dopo”.

I SOLDI DEL MONOPOLI

Si avvicina il secondo Natale del governo e non soltanto il cronoprogramma è stato rispettato ma la questione delle risorse, liquidata per un anno con il motto “i soldi non ci sono, non ve li daranno mai, al massimo accontentavi di quelli del Monopoli”, è stata affrontata. I soldi ci sono e stavolta non lo ha detto soltanto Salvini ma il ministro Giorgetti che è quello che tira i cordoni della borsa. E’ vero che  i ministri dell’economia sono quelli che hanno il braccino corto e Giorgetti non è un fan di Salvini ma le risorse nel salvadanaio alla voce Ponte le ha messe, con tanto di programmazione pluriennale. E i negazionisti che fanno? Come ogni complottista che si rispetti dichiarano che i 12 miliardi sono una burla. L’ennesimo bluff, sono scritti con l’inchiostro simpatico che si cancellerà con il passare delle ore lasciando Salvini in lacrime.

Nell’era in cui il negazionismo è come un virus contagioso sfuggito da un laboratorio la realtà esterna è diventata ininfluente rispetto all’opinione personale che ognuno d noi ha sui fatti. Se a questi fenomeni aggiungi il disfattismo tipico siciliano che a Messina diventa patologico non ci sarà da stupirsi che neanche di fronte ai cantieri ci sarà chi dirà “sì ma sono di cartone, i lavoratori sono  schiavi delle lobbies che vogliono obbligarci a usare i soldi di carta del Monopoli distruggendo così tutti i boschi del pianeta”.

Perché il negazionismo, rispetto alla serietà ed al rigore dei contrari su basi reali, ha un’attrattiva: non pone limiti alla fantasia ed alla creatività, ti libera dagli orpelli della ragione.

E’ molto più bello dire, in pieno stile complottista social:  #noncielodicono ma io lo so che dietro Salvini e Webuild c’è la Spectre.

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