“Pare che a fare da cornice a ‘The bad guy’, serie Amazon nella quale il protagonista è un magistrato accusato di associazione mafiosa, sia uno scenario distopico nel quale il Ponte sullo Stretto crolla e si indaga sul coinvolgimento di imprese mafiose negli appalti” (leggi qui)- così commenta il senatore siciliano Nino Germanà segretario della Commissione Trasporti di Palazzo Madama e vice capogruppo della Lega- L’antico stereotipo, per il quale un’opera costruita in Sicilia non può essere immune da ingerenze della mafia, fa male al Paese. Noi preferiamo costruire, abbiamo fiducia nelle opere che porteranno crescita, come il Ponte sullo Stretto, e con il ministro Salvini stiamo dimostrando che alle parole, cui abbiamo assistito in questi anni, seguiranno i fatti. Crediamo nella libertà di espressione, per questo speriamo sia proprio la cultura a demolire il pregiudizio ‘Sicilia = mafia’, che non è edificante e offende i siciliani perbene”.
A sollevare il caso è stata l’architetto messinese Clarastella Vicari Aversa con un post ampiamente documentato su facebook: “Veramente di cattivo gusto la trovata del Ponte sullo Stretto (che ancora neppure esiste) e che crollerebbe “perché appaltato alle mafie” – si legge nel post – Perché non farlo allora con il Mose che già esiste e che è stato anche oggetto di indagini per corruzione e alla luce degli affari della mafia fuori dalla Sicilia? Perché continuare a diffamare ed offendere un territorio ed un’opera che può servire al suo riscatto? L’appalto era stato vinto da Impregilo, si vuol sostenere che fosse mafioso? Netflix è stata diffidata per molto meno”.