“Le parole di Conte sul Ponte sullo Stretto mettono spalle al muro il governo sull’opera strategica che i siciliani e i meridionali attendono invano da decenni ma da sempre osteggiato dalle sinistre. Davanti all’opportunità di cambiare la storia e inserire il Ponte tra le infrastrutture da realizzare nel Sud Italia, serve coraggio ma è già iniziata l’ennesima resa dei conti tra Pd e M5S”. Lo afferma in una nota la parlamentare siciliana di Forza Italia, la senatrice Urania Papatheu.
“Il Ministro De Micheli – evidenzia la senatrice Papatheu – prende tempo e sostiene che “Con il Recovery Fund si può pensare alla progettazione”, i grillini, fedeli al proprio Dna di movimento del no, fanno le barricate e dicono no. Renzi dice sì ma non farà mai cadere questo governo per il Ponte. Conte apre, forse bleffa, dovrebbe imporre agli alleati che il Ponte si faccia: ci dirà “vorrei ma non posso?”.
“Non vorremmo che quest’apertura si riveli il solito teatrino di un governo diviso su tutto e unito su niente. Per questo la mozione depositata in Parlamento da Forza Italia dirà, una volta per tutte, in termini inequivocabili chi è davvero favorevole a questa svolta, chi è contrario ma soprattutto chi bleffa”.
“Lo sviluppo del Mezzogiorno passa dal Ponte sullo Stretto e dall’ammodernamento della rete ferroviaria, da strade sicure – aggiunge Papatheu – ma anche da una fiscalità attraente per gli investitori che non può essere quella miope e oppressiva della sinistra, che ha fatto scappare le imprese straniere e settentrionali dal Sud. Su una cosa Conte dice il vero, quando afferma che “delle bellezze e della ricchezza del Sud sarà il Nord per primo a beneficiarne”: dal 1861 è sempre così che ha funzionato”.