All’indomani del voto che ha sancito i rapporti di forza nel Pd siciliano in molti invocano le primarie per individuare il candidato presidente della Regione. Ipotesi, questa, stoppata dall’attuale governatore Crocetta, che ha annunciato la propria intenzione di ricandidarsi. Il dibattito nel Pd, comunque, è aperto e adesso sta cominciando a interessare anche le altre forze politiche di centrosinistra.
Secondo il parlamentare nazionale del Pd, Giuseppe Berretta, “Il candidato del Partito Democratico alla presidenza della Regione deve essere scelto coinvolgendo i nostri elettori. Convocare le primarie mi sembra la strada più corretta e più giusta, per il Pd e per chi continua a credere in un partito aperto e democratico”.
“Sono convinto – aggiunge – che dare la parola ai nostri elettori in Sicilia sia l’unico modo, in questo momento, per contrastare il populismo che fa breccia anche tra i nostri elettori – prosegue il deputato etneo dei Democratici –. Un populismo che possiamo sconfiggere solo affidandoci al nostro popolo, coinvolgendolo. Dunque si’ alle primarie in Sicilia, torniamo ai gazebo, perché il voto dei nostri elettori deve contare e non potrà che rafforzare il nostro partito e anche chi vincerà la consultazione e si candiderà a guidare la Regione”. “Si convochi al più presto la direzione regionale del Partito Democratico – conclude Berretta – per avviare subito una discussione, visti i tempi ristretti, per indire le primarie“.
Sulla stessa linea Giovanni Di Giacinto, capogruppo del Psi all’Assemblea regionale siciliana: “La proposta delle primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della regione ci convince ed anzi ci fa dire che la data del 2 luglio potrebbe essere ideale per questo esercizio di democrazia”. E aggiunge: “Per quello che ci riguarda riteniamo utili primarie di coalizione in maniera da selezionare il candidato Presidente previo accordo tra le forze politiche che dovranno sostenerlo alle elezioni regionali. La partecipazione popolare alla scelta del miglior candidato e’ l’unico modo per impedire veti incrociati, l’avanzare di demiurghi e scelte di vertice imposte agli elettori”.
A stoppare le primarie, invece, è Marco Forzese, capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana, che individua altre priorità:“Trovo che sulle elezioni regionali siciliane, prima ancora di parlare di primarie del centrosinistra, debbano fare una riflessione i segretari siciliani dei partiti che compongono la coalizione. Ma tale valutazione dovrà interessare soprattutto le cose sui cui lavorare, con un programma, per far crescere la Sicilia”. “Su questa legislatura – aggiunge – va fatta una disamina attenta e magari va indicato un candidato alla Presidenza dopo che la ‘pratica Sicilia’ giunga anche ai vertici nazionali dei partiti. Approfittare oggi di telecamere e giornalisti per lanciare proposte e’ semplice ma nello stesso tempo ardimentoso”.
Nel dibattito interviene anche il Partito Socialista Italiano, che ha riunito a Roma la direzione nazionale per procedere all’elezione della nuova segreteria che affiancherà Riccardo Nencini nella guida del Psi. I siciliani Nino Oddo e Carlo Vizzini sono stati confermati all’interno dell’organo di vertice del partito e si schierano pure in favore delle primarie:“Esaminata la situazione politica in Sicilia – scrivono – nella imminenza del voto regionale previsto in autunno, i socialisti si schierano per lo svolgimento di primarie di coalizione per individuare il candidato presidente della coalizione di centrosinistra”.