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Il progetto “Cartololine da Ballarò” ha coinvolto negli scorsi mesi i cinque artisti Igor Scalisi Palminteri, Andrea Buglisi, Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza e CRAZYoNE che, insieme, hanno donato ciascuno un’opera all’omonimo quartiere.
Rispettivamente “Viva Santa Rosalia”, “Fides”, “Faces are places”, “Turbo Ballarò” e “Franco Franchi”: nei giorni di lavorazione gli artisti sono stati affiancati da Antonio Bellia e Salvo Cuccia, coautori e produttori del docufilm “Prospettiva Ballarò“.
Dopo una prima proiezione del film all’ex cinema Edison alla fine del progetto, la pellicola verrà presentata allo Sciacca Film Fest 2019 nei prossimi giorni.
Come raccontano nella video intervista le riprese sono state realizzate in tempi brevissimi, quattro giorni, in cui Bellia e Cuccia hanno dovuto, come prima cosa, conquistare la fiducia della gente di Ballarò.
“Non è stato facile all’inizio – dicono – ma era comprensibile la loro reazione; abbiamo dovuto conquistare la loro fiducia perché in fin dei conti siamo entrati nelle loro case, entrando nel quartiere“.
Quello che ne viene fuori, guardando il film, è una visione non edulcorata della realtà, legata al quartiere sì ma anche alla potenza dell’arte che, ovunque giunge, evidentemente trasforma.
Dalle panoramiche degli scorci di Ballarò, agli angoli del mercato con tutti i suoi colori, dalle testimonianze degli abitanti del quartiere e degli stessi artisti al contributo dei consiglieri comunali che hanno promosso il progetto e il rapporto con il quartiere.
“La bellezza può aiutare sempre“, conclude Bellia mentre, d’altro canto, Cuccia sottolinea che il progetto ha dato anche modo di mostrare della città non solo quell’immagine patinata che, soprattutto lo scorso anno, in cui è stata Capitale Italiana della Cultura, è stata promulgata attraverso i grandi eventi in agenda.