“All’Isola di Vulcano, in Sicilia, si torna all’allerta verde per l’attività vulcanica, dopo oltre due anni”. Ne dà notizia il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, dopo la disposizione del Dipartimento nazionale della Protezione Civile, in raccordo con quello della Regione Siciliana e previo parere della Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi – settore rischio vulcanico, che si è riunita lo scorso 15 dicembre.
Il livello di allerta giallo era stato dichiarato il 1° ottobre 2021.
La nuova valutazione deriva dal quadro generale dei dati del monitoraggio vulcanico rilevati, nel corso degli ultimi mesi, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-INGV, dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Cnr-Irea, dal Centro di protezione civile dell’Università di Firenze e dell’Arpa Sicilia, che evidenzia un progressivo esaurimento della crisi vulcanica iniziata nel 2021.
I livelli d’allerta, definiti da una combinazione dei parametri di monitoraggio e dei dati relativi ad eventuali fenomeni in corso, descrivono lo stato di attività del vulcano e sono indicativi della possibile evoluzione dei fenomeni.
La natura specifica dell’Isola di Vulcano, anche con il livello d’allerta verde, presenta tuttavia una situazione permanente di rischio per le persone: la possibilità di improvvise e imprevedibili esplosioni freatiche e la continua attività di emissione di gas – non solo dalle fumarole crateriche, ma anche dalle ben note aree di emissione più intensa (es. vasca dei fanghi, spiaggia di levante, ecc.) invitano ad una costante prudenza, con particolare riferimento alla tossicità e alle possibili alte temperature dei gas sprigionati, e al loro eventuale accumulo, specie al livello del suolo e in locali interrati e seminterrati.
“È importante ricordare – spiega il ministro Musumeci – che anche con il livello di allerta verde sarà necessario mantenere le attuali misure di prevenzione del rischio, adottate dal sistema di protezione civile, in particolare dalle amministrazioni territoriali, e proseguire nel monitoraggio e nella sorveglianza vulcanica da parte della comunità scientifica. Ciò al fine di cogliere eventuali variazioni significative della situazione, valutarne e darne tempestiva comunicazione”.
Nella stessa riunione del 15 dicembre scorso la Commissione per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi – settore rischio vulcanico, analizzati i dati del monitoraggio e della sorveglianza ai Campi Flegrei, non ha rilevato motivi per la variazione del vigente livello di allerta giallo.