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“PUTIA sicilian creativity”, il concept store di Castelbuono con le ceramiche griffate | Fotogallery

giovedì 13 Dicembre 2018

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Coraggio di sperimentare, creatività, intraprendenza e una diffusa cocciutaggine: queste sono alcune delle caratteristiche ricorrenti degli abitanti di Castelbuono, una sorta di sottocodice genetico comune, che spiega – almeno in parte – l’origine madonita di alcune storie imprenditoriali di successo e di eccellenza. Dolce & Gabbana quest’anno ci ha messo la firma, quasi come un sigillo di garanzia o un premio ai meriti conquistati sul campo, a suggello di quel caso straordinario che è “la Fiasconaro”, decorando in modo magnifico splendide latte di una selezione speciale dei loro celebri panettoni.

C’è lo spettacolare festival, Ypsigrock, quello jazz ed il più recente dedicato alla musica Classica ad arricchire l’estate, ci sono musei vivi e frequentati da turisti, che non temono la latitudine avversa, e una comunità dinamica, orgogliosa e culturalmente esigente.

Ma sulla scia di una contagiosa resilienza, da circa quattro anni a Castelbuono c’è un’altra giovane realtà imprenditoriale che ha deciso, con fortuna, di scommettere sul proprio territorio e sul “brand Sicilia”, selezionando  artisti e artigiani per raccontare il territorio in un modo innovativo e per certi aspetti dirompente: è PUTIA sicilian creativity.

Non si tratta semplicemente del classico “concept store” siciliano, sempre più in voga oggi, ma di un progetto imprenditoriale originale e insolitamente ambizioso: dare vetrina e possibilità commerciali ad artisti siciliani e a giovani artigiani d’eccellenza, che – proprio come Michele, Stefania e Valentina di PUTIA – hanno deciso di rimanere in Sicilia e scommettere sul fascino ed il valore di una Sicilia non stereotipata. Che un numero che non ti aspetteresti di turisti, da ogni parte del mondo, ha imparato ad apprezzare.

Un localino a due piani – uno interamente dedicato alla galleria d’arte – proprio sul quel Poggio San Pietro in cui i nobili Ventimiglia molti secoli fa decisero di erigere il Castello. Chi entra in PUTIA viene proiettato in uno spazio reale e ideale al tempo stesso: la materia prima localizza i luoghi di provenienza dei prodotti e suggeriscono il viaggio, in un’esperienza quasi polisensoriale. Ci sono i colori energici delle ceramiche di Don Corleone (Taormina), l’elegante genialità delle carte di Edizioni Precarie (Palermo); l’odori dei manufatti in legno e quello della manna, autentico miracolo della natura e peculiarità esclusiva del territorio. E poi il nero profondo della pietra lavica, nei gioielli di Roberto Intorre e negli oggetti di Folk da Catania, accostati al rosso corallo di Sciacca, le stoffe contemporanee di Elena Scarlata (Trapani) e quelle vintage nei papillon di Scocca (Favara). E ancora tra musica, editoria, t-shirt e tanto altro.

L’art gallery innanzitutto, con una nutrita collezione “low cost” abbinata a nomi noti dell’arte regionale (Scalisi Palminteri, Di Piazza, Laboratorio Saccardi e così via), e le tante attività di animazione culturale (venti mostre in tre anni, decine di presentazioni di libri e chissà quant’altro). Ai tre ragazzi sembra del tutto normale…

Pur parlando solo di Sicilia, compiendo il viaggio proposto e ascoltando le spiegazioni di Stefania, paradossalmente si ha l’impressione di essere altrove. In una terra positiva e ambiziosa, dove l’entusiasmo e la bellezza non lasciano spazio all’autocommiserazione. In cui i cliché e gli abituali stereotipi sulla Sicilia sembrano lontani e privi di senso.  Parole e scelte di un vocabolario nuovo, in cui consumo critico, KM Zero e “slow life” sono concetti sottintesi ma autentici, e non coccarde da esibire.

Troppe le ragioni per andare a Castelbuono, specie in questo periodo: i panettoni di certo e l’ottima cucina autoctona, il patrimonio d’arte e l’aria fresca e frizzante del paesino di montagna. Ma aggiungete anche l’ispirazione, altrettanto fresca e frizzante, di un progetto come PUTIA, così meritevole di visita e riscontro. Per chi non avesse la possibilità di compiere fisicamente il viaggio, il nuovo ecommerce (putia.eu) dà un piccolo assaggio della “salubrità” della loro idea.

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