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Libri, “Storie di presunti imbecilli” alla rassegna di Castelbuono | VIDEO

venerdì 22 Giugno 2018

CASTELBUONO (PA) – Continua la rassegna di PUTIA sicilian creativity dedicata ai libri dal titolo “Leggère e amare”. Dopo il preludio dal sapore castelbuonese con “Tremante” di Massimiliano Città nell’aprile scorso, sabato 23 giugno, alle ore 18,30, sarà la volta del regista catanese Alessandro Marinaro e della sua opera d’esordio letteraria “Storie di presunti imbecilli”, ospite nell’art gallery di PUTIA insieme allo scrittore Antonio Privitera, moderatore dell’incontro.

Un caleidoscopio di personaggi bizzarri ognuno intento a cercare la propria felicità, ognuno a suo modo, per scavalcare i confini della società giudicante: una raccolta – quella edita da A&A edizioni – di storie diverse accomunate dall’attenzione che l’autore rivolge a personaggi spesso relegati al margine della comunità, ma coerenti e liberi e spesso poetici.

“Leggère e amare” prosegue così con i dialoghi intorno alla scrittura, non soltanto attraverso gli ospiti della rassegna ma contando sull’ausilio di altre forme d’arte che in qualche modo evocano atmosfere o elementi dei libri proposti.

A contaminare l’incontro sarà questa volta il cinema, e in particolare il cortometraggio “Buongiorno, sig. Bellavista” (2012), film breve di Alessandro Marinaro girato a Castelbuono, prodotto da 095mm e con il sostegno della Sicilia Film Commission. L’opera si è aggiudicata nel 2013 il titolo di Best Short Film all’Italian Contemporary Film Festival di Toronto.


Storie di Presunti imbecilli

Storie di presunti imbecilliGasparino è in attesa del fratello, che non vede da trent’anni, dopo il litigio per la successione dei beni; Gualtiero Romeo, telegiornalista sincero, è stufo dell’ipocrisia dei notiziari, e decide di sputtanare l’intera categoria in diretta TV; Tuccio non si distrae, perché ama farsi incantare dalla bellezza della natura, invece di lavorare; il piccolo Emmanuele è alla ricerca del suo amico porcellino, e non sa che glielo hanno ammazzato; Faustino è un pittore mangione, nel senso che si mangia la vita, perché ciò che trasferisce su tela sparisce dalla realtà; mentre l’epigono è un tale che vorrebbe esser scrittore, ma ripensando alla grandezza della letteratura che l’ha preceduto, non riesce a scrivere manco una riga.

Potremmo dire che ogni personaggio si ritrova alla ricerca di una meta. È così forte il suo desiderio di giungere a un lampo di felicità, che non si cura del derisorio e sprezzante giudizio sociale. Questo soggetto lo apparentiamo a certa stramberia umana, quella che popola i nostri paesini, i quartieri periferici o soltanto i nostri sogni.

Sono personaggi bizzarri e densi di umanità, quelli ritratti con umorismo da Alessandro Marinaro nel suo libro di esordio, e per questo ridiamo delle loro stranezze e compatiamo i loro travagli. Personaggi che rivendicano il diritto di essere imbecilli, a volte costretti dalla vita e dalle circostanze ad apparire tali. Qualcuno lo fa con assoluta innocenza, qualcun altro con una certa baldanza: diversi modi di essere imbecilli che restituiscono l’ampia gamma della fragilità umana.


Alessandro Marinaro è nato il 16 giugno 1978 a Catania.

alessandro marinaroÈ regista e sceneggiatore e ha ottenuto importanti riconoscimenti con i suoi film. Fra questi, ricordiamo “Motore!”, vincitore nel 2010 del Festival del Corto de “La 25ora”, su La7; “La bici sotto il vulcano”, selezionato in decine di festival; “Buongiorno, sig. Bellavista”, con il quale ha vinto diversi premi, fra cui il prestigioso “Italian Contemporary Film Festival 2013” di Toronto.

Ha scritto il film “Mauro c’ha da fare”, per la regia di Alessandro di Robilant, uscito nel 2015.

Negli ultimi anni, ha partecipato a diversi concorsi letterari, rientrando fra i 25 vincitori del concorso “Racconti nella Rete”, con la breve novella “La scoperta del piccolo Emmanuele”, inclusa poi nell’antologia edita da Nottetempo.

Nel 2015, si è classificato al secondo posto alla 17° edizione del “Concorso Laghese di Narrativa e Poesia”, con il racconto “La mano di Gasparino Circosta”.

 

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