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"Pippo Mio"

“Quis custodiet panem et Inzaghi?”

domenica 29 Giugno 2025

Carissimi

Certo che questo Decimo Giunio Giovenale, al suo tempo, nell’antica Roma, doveva esser considerato come un rompi coglioni e un nemicu da cuntintizza.

Autore satirico e poeta, a lui sono attribuite una serie di frasi passate alla storia, una delle quali, pesa ancora come un macigno: “Quis custodiet ipsos custodes?”

A distanza di più di duemila anni continuiamo a chiedercelo: “Chi sorveglierà i sorveglianti”?

Ma quello che di Decimo ricordiamo maggiormente è quella meravigliosa espressione, “panem et circenses”.

La frase, che significa “pane e giochi circensi”, compare nella sua opera “Satire” e Giovenale la usò per descrivere come i governanti romani cercassero di mantenere il controllo sulla popolazione offrendo cibo e intrattenimento, piuttosto che affrontare le vere questioni politiche e sociali.

Vi ricorda qualcosa?

Quante volte accusiamo i nostri governanti di distrarci con spettacoli e beni materiali, introducendo finanche i santi e gli eroi, invece di promuovere una vera partecipazione politica e risolvere i problemi reali.

Oh Dio, in verità oggi c’è solo “burdello”, perché di “pane” piccareddra e se c’è, è per i “soliti noti” e “organizzatori” di spettacoli circensi … magari, visto le difficoltà con le quali questa categoria deve contrastare giornalmente e quindi c’è rimasto solo il “titolo”, “pane e circo”, il resto rimane un auspicio.

Ma è da sempre così, è sempre così, al tempo “offrivano” il cibo e gli intrattenimenti, oggi nella stragrande maggioranza dei casi, il secondo, lo devi pagare e a “sangue di Papa” (non necessariamente attraverso il biglietto).

Una cosa è certa, è aumentata l’offerta a dismisura, a volte disordinata e sovrapposta, concorrenziale al basso e ciò che ci rimette è la qualità, ma il tutto è per pochi, ad iniziare dagli amministratori che non se ne perdono uno, è pur sempre una distrazione.

Chiedetemi: “sapresti fare di meglio?”

Risposta: “No!” Non saprei fare di meglio poiché a comandare in questa terra non è mai solo chi comanda e finirei per esser condizionato da tutti coloro che ti tirano la giacchetta di qua e di la e preso per “buffone” ad ogni mia espressione di compiacimento per quanto realizzato in materia.

Mestiere difficile fare il Sindaco e il Presidente della squadra di calcio cittadino, forse rispettati e commemorati da morti, e cu nu fa fari?

Ma dicevamo che nella storia i governanti hanno difficilmente trovato vie di fuga dai propri doveri nei momenti di difficoltà attraverso distrazioni ludiche o materiali, finanche la “gran donna” (la signora Filippone l’avrebbe definito in altra maniera) di Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, giunse a dire ai suoi consiglieri, riferendosi al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane, «se non hanno più pane, che mangino brioche».

Ci sono popoli e popoli, i francesi “ppi sì e ppi no, ci tagghiaru a testa” e ora va manciati a brioche.

Non bisogna esagerare con l’esasperazione delle masse, orientate a loro piacere da qualunque agitatore con un fiammifero in mano.

I nostri sono tempi per fortuna da “leoni da tastiera” e da “esperti di AI e Photoshop”, “stiano sereni” i nostri amministratori a qualunque livello.

Del resto, una botta di “cornuto” quale commento al post, sorridente, non lo si nega a nessuno.

E allora non rimane che il “collaudato calcio”, altro che “panem et circenses”, qualunque situazione tragica viene stemperata da una impresa sportiva fin dai tempi della vittoria di Bartali al Tour de France, così come lo fu per il presidente del consiglio Giovanni Spadolini, grande statista, ricordato dai più per le vignette di Forattini e il suo “piccolissimo attributo” che seppe però utilizzare salendo sul carro dei vincitori nel 1982, quando l’Italia vinse i Mondiali di calcio in Spagna, partecipando all’entusiasmo dei festeggiamenti, contribuendo sull’umore del paese, unendo gli italiani in un momento di gioia e orgoglio nazionale.

E che dire di “Zio Mario” al Quirinale e a Palazzo Chigi incontrando i campioni vittoriosi dell’Italia agli Europei del 2020, dopo la vittoria di Londra, memorabile il suo commento sui rigori parati da Donnarumma.

E quindi “alla fine della fiera” dopo tanto “panem et circenses” verranno risolti i problemi della nostra terra?

So solo che tra un anno con “Pippo Mio” saremo tutti per strada finalmente a festeggiare il ritorno in serie A e di tutto il resto, non ce ne potrà fregare de meno.

Un abbraccio. Epruno

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