“Ancora una volta si legge sulla stampa di possibili disagi per la città a causa delle proteste dei dipendenti, preoccupati per il futuro della società.” Ad affermarlo Sabrina Figuccia, consigliere comunale Udc, che prosegue:”Sembrerebbe infatti che all’orizzonte si profili una nuova “emergenza”, dovuta alla mancata costruzione della settima vasca e dunque a presunte inadempienze della Regione. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di una vera emergenza? Di qualcosa di non previsto e assolutamente imprevedibile?”
“Se non ci fosse da piangere – prosegue – direi che si tratta di una battuta comica, considerato che da quarantanni si parla di emergenza e che la sola idea di continuare a stoccare rifiuti nella discarica di Bellolampo fa rabbrividire. È tempo di guardare in faccia la realtà, la discarica di Bellolampo va chiusa nell’interesse di tutti. È assurdo continuare a parlare di costruire nuove vasche che continuerebbero solo ad alimentare quella bomba ecologica che oggi si chiama Bellolampo”.
Il consigliere dell’Udc afferma: “Occorre trovare soluzioni alternative, come accade in tutti gli altri paesi del mondo in cui i rifiuti diventano risorsa invece di essere un costo per la collettività. E che i rifiuti per il Comune di Palermo siano diventati un costo insostenibile lo mette nero su bianco anche il Ragioniere generale nella sua ultima relazione di febbraio”.
Figuccia prosegue sottolineando che si parla di “Correttivi rimasti privi di riscontro, di report relativi al rapporto costo/servizi societari mai inviati, di calcoli errati, di scostamenti tra preventivo e consuntivo, per importi che superano i tre milioni di euro“. Tutti elementi insomma, che a detta del Ragioniere generale “impediscono appropriate verifiche da parte degli organi competenti e che dunque portano ad uno stop. Quindi perché parlare solo di quanto dovrebbe erogare la Regione? Perché non assumersi la responsabilità di un simile disastro, visto che persino gli organi interni del Comune di Palermo sottolineano enormi criticità? È arrivato il momento di dire basta, soprattutto in questo delicato momento in cui nel mondo si fanno i conti con drammatiche epidemie, che trovano terreno fertile anche rifiuti che si accumulano sulla testa dei palermitani.”