“In Sicilia, nel Mezzogiorno, la criminalita’ non e’ piu’ al potere: non c’e’ piu’ alcun alibi per giustificare le disuguaglianze“. Lo ha scritto nero su bianco, in una lettera al premier Mario Draghi, il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, come riporta La Repubblica.
“La criminalita’ c’e’ a Palermo, come a Roma e a Milano, e in nessuna di queste citta’ e’ al potere – evidenzia Orlando –. Oggi chi non vuole sostenere il Sud deve avere il coraggio di non usare aggettivi: e’ contro il Meridione, e non perche’ il Sud e’ mafioso. E’ vero invece il contrario: se non arrivano i soldi si favorisce il malaffare, perche’ se dal malato non arriva il medico arrivera’ lo stregone, lo stesso che al Nord rileva con pochi spiccioli le fabbriche in crisi”.
“L’Italia di oggi – secondo il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia – e’ la Germania del 1989, quando cadde il Muro. Il cancelliere Kohl unifico’ due mondi. La stessa sfida che tocca oggi a Draghi”. “Sento molto parlare del grande Nord e ne sono contento: ma e’ un Nord che ha i piedi d’argilla se non c’e’ un Sud che avanza – aggiunge -. Se Milano e’ la citta’ piu’ europea d’Italia, Palermo e’ la piu’ mediterranea”.
“C’e’ un divario di cittadinanza – sottolinea Orlando -. Chi abita nel Mezzogiorno non ha gli stessi diritti ne’ gli stessi servizi di chi vive al Nord: asili e mense, strade e ferrovie. All’Europa che dice di colmare le distanze verrebbe da rispondere: fate pagare meno tasse al Sud. Ma io credo che un modello da seguire ci sia”.
E per il sindaco di Palermo e’ “quello sanitario: l’Italia ha un livello di assistenza che funziona, anche se poi il centralino dell’ospedale e’ in tilt e il medico arriva in ritardo.
Possiamo pensare di applicare lo stesso modello ad altri settori, fissando uno standard minimo compatibile con il tempo che viviamo e con le risorse che abbiamo? Tutti i bambini hanno diritto al tempo prolungato e alla mensa a scuola: poi la Regione ricca dara’ per pranzo il salmone e la piu’ povera la sardina”.
In merito al Recovery fund, “io sono certo che le risorse arriveranno grazie all’autorevolezza di Draghi – dice -. Ma mi chiedo: riusciremo a spenderle entro sei anni, che e’ oggi il tempo medio in Italia per aggiudicare un appalto? L’Europa chiede riforme: ma quali? Sono prioritarie quelle elettorali o quelle per progettare e realizzare le opere? Serve un provvedimento urgente di semplificazione. E un alleggerimento immediato dei vincoli del patto di stabilita’ per i Comuni, che non possono spendere i soldi che hanno”.