L’allarme per la mancanza di personale negli enti locali pesa ogni giorno di più. L’esodo verso la pensione di tanti dipendenti pubblici sta svuotando gli uffici e aggrava la situazione. I comuni, talvolta, sono in difficoltà perfino a garantire servizi minimi di base, come il rilascio della carta di identità. Una problematica ben spiegata dal segretario generale nazionale dell’Ugl Francesco Paolo Capone, ai microfoni de ilSicilia.it, arrivato a Palermo per il 5° Congresso nazionale Ugl Autonomie dal titolo “Per le Comunità del futuro – Protagonisti negli Enti Locali”.
Soddisfare il fabbisogno delle piante organiche degli enti locali incrementando il numero delle risorse umane, è una questione non più procrastinabile, se pensiamo alle difficoltà di dover gestire la progettazione legata al Pnrr, senza poter fare affidamento sul personale sufficiente o abbastanza formato e competente tecnicamente. E non solo, a ciò si aggiunge la scarsa capacità finanziaria di molti comuni siciliani, specialmente quelli più piccoli, che in diversi casi rischia di portare a una sospensione dei progetti. Una criticità, quella rappresentata dai bilanci in rosso, che, come afferma Capone, si riversa anche nella governance del sistema rifiuti. Una delle emergenze ancora irrisolte dell’Isola.
La soluzione di Capone? Semplificare il sistema fiscale: meno tasse e che siano maggiormente esigibili. Un limite da superare è quello legato al vincolo del patto di stabilità.
Serve maggiore attenzione anche nel rilancio concreto delle politiche attive del lavoro. Il reddito di cittadinanza ha avuto un ruolo innegabile per sostenere le persone in stato di fragilità, ma ha fallito – sottolinea il segretario nazionale di Ugl – nel suo obbiettivo di avviamento al lavoro, perché figlio di una concezione assistenzialista che non riconosce la dignità e le potenzialità del singolo individuo. Per far ripartire il mercato del lavoro occorre cambiare totalmente paradigma. Chi è abile al lavoro deve essere messo in condizione di poter svolgere una professione.
Le ultime tragedie che si sono verificate in Sicilia sui luoghi di lavoro riaccende i riflettori sul tema della sicurezza e il fenomeno delle cosiddette morti bianche. C’è una corsa al risparmio da parte delle aziende, ha detto Capone, ma non si può trascurare l’elemento fondamentale della formazione e dell’addestramento.