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Regione, aspettando la pausa dell’estate il centrodestra cerca un suo perché

giovedì 17 Maggio 2018
forestali, Incendi, protezione civile, regione, musumeci,

“Non chiamatela maggioranza, ma coalizione che sostiene il governo”. La prima volta che Nello Musumeci pronunciò questa frase davanti ai giornalisti, la perplessità, da parte dei presenti non mancò di essere rilevata. Adesso si può dire, con un margine di certezza prossimo all’evidenza, che non si trattava di una sottigliezza messa in campo a confondere le idee.

In effetti, più si va avanti, e meno si va approssimando il passo deciso della maggioranza (che non c’è) all’Ars. Niente bocciature stavolta a rendere ancora più palese e incontrovertibile quanto di numerico si eleva a rango di constatazione senza grandi sforzi. Nessuna polemica.

Basta a fornire una nuova certificazione dell’ovvio il fatto che le riforme di ESA e IACP rischiano di finire in soffitta prima ancora di arrivare in Aula (è stato chiesto dalla commissione Bilancio che il governo faccia in entrambi i casi una riscrittura). Più volte lo stesso Musumeci, che tiene particolarmente a entrambe le norme, ha espresso con chiarezza la necessità di arrivare all’approvazione di norme di settore (c’è in campo anche l’ipotesi della legge sui rifiuti), ma il muro contro cui rimbalza la volontà di cambiare passo alle cose, prende una forma e una consistenza sempre più specifica.

Premettendo che questo in sé non costituisce un alibi, ma semmai un aggravante per il governo regionale, non ci vorrà molto per  capire che anche chi pensa a prendere tempo nella coalizione che sostiene il governo Musumeci, non risolve poi di molto le cose.

Sulla chiusura ad esempio dell’Esa (Ente sviluppo agricolo) non è un mistero che Forza Italia si sia mostrata un po’ freddina e che i centristi che albergano all’interno del centrodestra sono più o meno esplicitamente contrari.

Uno schema non molto diverso rischia di essere alla base, magari con protagonisti diversi, del sabotaggio dell’ARCAS, il soggetto che l’assessore Marco Falcone vuol far nascere per mandare in soffitta i tanto contestati (ma a quanto pare, solo a parole), istituti autonomi case popolari.

Con questi chiari di luna la trattazione del collegato riprenderà la prossima settimana. Poi, se non si renderà necessario un assestamento di bilancio di cui al momento non si trova traccia, la pausa di riflessione tra i ricucitori della maggioranza, s’imporrà in coincidenza della lunga estate delle emergenze siciliane che quest’anno si spera di dover vivere con minore stress.

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