Messina è l’ottava città in Italia (e la prima del sud) per raccolta differenziata. I traguardi raggiunti di anno in anno e il superamento del 56% di differenziata ne stanno facendo un modello, oltre che “traino” per la percentuale della Sicilia.
“Lo dicono gli altri che siamo un modello, ma vogliamo sempre migliorare”, sintetizza il sindaco Federico Basile nell’annunciare la manifestazione “65% e oltre! Efficienza e Sfide in Sicilia: Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero”, che si terrà l’1 febbraio a Palazzo Zanca.
Il focus, promosso dalla Messinaservizi Bene Comune nel corso del quale saranno presentati i dati e i risultati raggiunti dal 2018 ad oggi, è stato presentato in conferenza stampa dal sindaco Basile, dalla presidente MSBC Mariagrazia Interdonato e dal direttore generale Salvo Puccio.
L’obiettivo della città dello Stretto è proprio quel 65% e oltre che è a portata di mano soprattutto alla luce degli aumenti di percentuale di differenziata che sono stati esponenziali sin dal primo periodo di avvio della raccolta porta a porta. Contestualmente si sta procedendo anche sul fronte dei controlli e delle sanzioni con le fototrappole ed i risultati iniziano a vedersi.
“Da quando Messinaservizi il 22 maggio 2021 ha rimosso l’ultimo cassonetto ne abbiamo fatta di strada- ricorda il sindaco– È stata una scelta coraggiosa che ha richiesto un impegno importante sia da parte del Comune e di Messinaservizi ma anche della cittadinanza”.
L’obiettivo del 65% ha anche una seconda motivazione, ovvero la riduzione della Tari, perchè più si differenzia più si ricicla meno si paga. E’ proprio questo il senso delle quattro R: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Il nodo resta ancora oggi la percentuale di indifferenziata che viene vista da molti come “liberi tutti”, la possibilità cioè di far finire in quell sacchetto un pò di tutto, vanificando ogni traguardo. Allo stesso modo ancora oggi finiscono nell’umido alte percentuali di plastica, vetro, carta.
“Oggi Messina rappresenta un modello- prosegue Basile– e il convegno sarà l’occasione per lanciare Messina nel panorama nazionale per dimostrare che il nostro modello può essere replicato. Siamo orgogliosi di potere raccontare la crescita di Messina.”
Il direttore generale Salvo Puccio si è soffermato sugli ostacoli che continuano ad esserci in questo percorso e che sono rappresentati ad esempio dal fatto che la Regione continua a disattendere gli impegni che dovrebbero garantire una gestione del ciclo dei rifiuti ottimale. C’è poi l’elemento che più di tutti grava sui costi e sulla Tari: a causa dei ritardi e delle criticità della gestione da parte della Regione I rifiuti di Messina finiscono a Rotterdam, facendo lievitare di tanto la tariffa.
“Abbiamo raggiunto con impegno questi traguardi-commenta Puccio– ma è imperativo sottolineare che senza impianti pubblici adeguati, i costi per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e della frazione umida non possono diminuire e inoltre il gap infrastrutturale rallenta il processo di economia circolare”.
I dettagli dell’evento dell’1 febbraio, di rilevanza nazionale, sono stati illustrati dalla presidente di MessinaServizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato.
“Il motivo per cui abbiamo scelto il titolo “65% e oltre!” per l’evento Messinaservizi Bene Comune – ha spiegato la presidente – è rappresentato dall’ ambizione di raggiungere e superare la soglia del 65% di raccolta differenziata. Messina merita oggi il giusto riconoscimento per il risultato ottenuto. Ecco perché abbiamo pensato ad un evento che possa diventare anche annuale e che consenta alla città di essere coinvolta e aggiornata sul percorso di crescita che abbiamo attuato, oltre che occasione preziosa per riflettere e confrontarsi sui risultati ottenuti. Il nostro impegno verso il 65% e oltre non è casuale: attualmente siamo in testa in Sicilia per la percentuale di raccolta differenziata, e ci collochiamo tra le prime 10 città metropolitane in Italia. Vogliamo utilizzare questo successo come catalizzatore per stimolare una discussione costruttiva su come migliorare ulteriormente e trasmettere un segnale forte a tutta la nostra Regione, per evidenziare il percorso virtuoso che Messina ha intrapreso e sottolineare che il divario esistente in Sicilia con sforzi congiunti si può colmare.”