Finanziaria nuova, impugnativa vecchia. Una soluzione tecnica dietro una matrice politica? Probabilmente no, ma il preavviso arrivato da Roma su alcuni punti della legge di stabilità regionale approvata dall’Ars a fine aprile, a pochi giorni dalla possibilità di chiarimenti da parte della Regione, non lascia presagire nulla di buono.
La Finanziaria della Regione Siciliana (legge n. 8/2018) è stata approvata il 30 aprile scorso e pubblicata ufficialmente l’11 maggio. A partire da quest’ultima data decorrono i 60 giorni di tempo del governo nazionale per l’impugnativa delle norme comprese nella legge di stabilità. Il sistema di controllo prevede che sia il ministero degli Affari regionali a trasmettere il testo al Mef. Dopo la relazione del Ragioniere generale dello Stato (siamo a questo punto dell’iter) c’è uno scambio di informazioni con ministeri e Regione. Dopo di che si trasmette un testo finale agli Affari regionali, che lo sottopongono al governo per decidere sull’impugnativa.
Ma vediamo i punti in dettaglio. Si comincia da Pip e Irfis.
La stabilizzazione dei 2.800 precari Pip del ‘bacino Palermo’, così come la nuova dotazione organica dell’Irfis, andrebbero nella direzione opposta rispetto al blocco delle assunzioni, ma darebbero luogo anche a eccezioni di legittimità costituzionale. Una questione questa sollevata ampiamente anche all’interno del dibattito d’Aula.
Stop alla stabilizazione dei precari degli enti locali, stimati in circa 13mila in tutta l’Isola. Si aspetta la relazione tecnica per perché i contratti potrebbero generare nuovi e maggiori oneri privi di copertura.
E ancora, in bilico c’è anche la promozione dei 400 tecnici dei Beni culturali, il prepensionamento anticipato entro il 31 dicembre 2018 dei regionali e da verificare anche le stabilizzazioni nei ruoli regionali dei “catalogatori” ma anche un’altra stabilizzazione introdotta dalla Finanziaria, quella del personale di sanità penitenziaria nelle Asp.
Roma inoltre mette nero su bianco di non essere a conoscenza di alcun negoziato aperto finalizzato alla revisione degli accordi finanziari per gli anni pregressi. Un passaggio questo che di per sé non preclude comunque la trattativa che sarà portata avanti dal vicepresidente della Regione Gaetano Armao.
Perplessità infine arrivano da Roma anche su numerose norme comprese all’articolo 99 sulla copertura finanziaria nel Piano di Azione e Coesione e sull’utilizzo di alcune dotazioni comunitarie.