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Trasformazione digitale, crescita e sviluppo sostenibile del Paese: la terza Edizione del Forum Meridiano Sanità Sicilia, al Castello Maniace di Siracusa, consegna un’immagine ambiziosa della Sicilia al centro del Mediterraneo, resa possibile dal piano di azioni avviato prima della pandemia e dalle risorse messe in campo dal PNRR. Sono intervenuti Renato Brunetta, Ministro per la pubblica amministrazione, Mara Carfagna, Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mariastella Gelmini, Ministro per gli affari regionali e le autonomie e Roberto Speranza, Ministro della Salute.
In particolare, nonostante il periodo storico caratterizzato da ben 5 fattori di crisi mai verificatisi contemporaneamente (pandemia, conflitto russo-ucraino, crisi inflattiva, incremento dei costi dell’energia, disruption delle catene di fornitura) che stanno rallentando il percorso di ripresa, il Piano continua ad essere strategico per l’Italia. Secondo le stime dell’Osservatorio PNRR di Ambrosetti Club, il PNRR avrà infatti un impatto strutturale positivo sulla crescita del PIL nei prossimi 15 anni pari a 221 miliardi di euro.
“Attraverso le risorse del PNRR, e più in generale della programmazione 2021-2030 che destina più 213 miliardi di euro alle Regioni del Sud, ogni Regione o sistema territoriale è chiamato ad affrontare l’importante sfida di definire una visione e una strategia di sviluppo che, partendo dai propri asset, sia declinata in un Piano Operativo di interventi” – afferma Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House-Ambrosetti. “Tra questi, l’ecosistema della sanità, o meglio della salute, che in Sicilia in un sistema strategico e integrato tra eccellenze del pubblico e privato genera un impatto pari a 13,2 miliardi di euro, vale a dire il 16,4% del PIL regionale, superiore a quello generato da diversi settori economici del Mezzogiorno, in crescita di 3 miliardi di euro rispetto al 2019 considerando gli impatti diretti, indiretti e indotti delle componenti pubblica e privata”.
Nell’ambito della Missione 6 “Salute” del PNRR, oggi la Sicilia è la terza Regione italiana per allocazione dei primi 8 miliardi di euro distribuiti dal Ministero della Salute ai territori (circa 800 milioni), con il maggior numero di risorse destinate alle Case della comunità (217 milioni di euro), Digitalizzazione (139,9 milioni di euro) e la sicurezza degli ospedali (139,8 milioni di euro).
Durante i lavori è stato presentato il Paper di The European House – Ambrosetti “Digital Health 2030: verso una sanità data-driven” che riporta non solo i numeri chiave della digitalizzazione dell’Italia, vista anche nel quadro europeo, ma descrive i percorsi seguiti da alcuni Paesi leader nella sanità digitale. Nel Paper, in particolare, sono riportati i numeri chiave della sanità siciliana in tema di risorse e infrastrutture fisiche e digitali. Va chiarito, infatti, che in questi anni l’Isola ha avviato – ed in parte completato – un profondo processo di rinnovamento investendo in edilizia sanitaria, con il recupero di alcune strutture e la realizzazione di nuovi ospedali, in tecnologie medicali, digitalizzazione del sistema e ricerca.
Tra i segnali positivi, la crescente disponibilità di capitale umano qualificato, con un incremento dei laureati STEM (negli ultimi 10 anni i laureati in medicina hanno registrato un +90% rispetto al +70% della media nazionale) e il rientro di “cervelli” siciliani. L’investimento sul personale del SSR ha visto negli ultimi 4 anni l’assunzione con un contratto a tempo indeterminato di oltre 15.000 professionisti (tra medici, infermieri e tecnici sanitari) a cui si sono aggiunte circa 10.000 unità per far fronte all’emergenza pandemica. Resta comunque centrale la necessità di rivedere i criteri di accesso alle Facoltà di Medicina e alle Scuole di specializzazione per colmare un gap strutturale che riguarda tutto il Paese e diventa particolarmente ambiziosa l’idea promossa di rendere la Sicilia un Hub di riferimento per la formazione in ambito medico e sanitario anche verso i Paesi del Mediterraneo.
“Senza una digitalizzazione capillare del sistema – ha detto l’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza – gli investimenti sui professionisti assieme a quelli in tecnologie e infrastrutture sarebbero meno efficaci. Solo una profonda trasformazione digitale, infatti, può contribuire a ridurre la frammentarietà dell’offerta migliorando l’efficacia e l’efficienza dei servizi sanitari. È ciò che abbiamo avuto modo di sperimentare nelle varie fasi della pandemia ed è quanto stiamo mettendo in atto garantendo assistenza per quanti necessitano di cure ad alto impatto per il sistema. Sono esperienze che certamente vanno implementate ed estese per migliorare gli outcome di salute e la qualità di vita dei pazienti, contribuendo positivamente anche alla crescita economica dell’intero territorio. In questo senso, un’ulteriore accelerazione arriverà sicuramente dall’attuazione del Piano Operativo della Missione 6 del PNRR con circa 800 milioni di euro di investimenti per la nostra Regione, che è stato recepito integralmente nel CIS sottoscritto con il Ministero della Salute”.
Come riportato nel paper presentato a Siracusa, già nel 2020 il valore della Data Economy nell’Unione Europea ha raggiunto i 327 miliardi di euro (+61% rispetto al 2013) sostenendo 6,6 milioni di posti di lavoro, con una crescita del 41% rispetto al 2013 (rispetto al +5% dell’economia nel suo complesso). Stando alla previsione dell’Organizzazione per la Cooperazione Digitale (DCO), entro il prossimo decennio il 70% del valore generato dall’economia globale sarà basato su modelli di business abilitati dal digitale, con confini tra economia digitale ed economia tradizionale sempre più sfumati.
In questo contesto l’ecosistema della salute svolge un ruolo da protagonista nella Data Economy, attraverso l’uso di tecnologie digitali abilitanti (HPC, Cloud, IoT, Big Data Analytics & Artificial Intelligence) in un mondo sempre più interconnesso: circa il 30% del volume di dati mondiale è generato dal settore sanitario ed entro il 2025, il tasso di crescita annuale composto dei dati del settore sanitario raggiungerà il 36%, rispetto a crescite del settore manifatturiero e dei servizi finanziari pari rispettivamente al +6% e +10%.
L’evento di Siracusa è stato realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con il CEFPAS e il patrocinio del Presidente della Regione Siciliana.
Il paper è disponibile sul sito www.ambrosetti.eu.