Presentati, nel corso di un incontro on line organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal dipartimento regionale delle Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico, i risultati degli studi analitici effettuati nelle aree ad elevato rischio ambientale. L’indagine ha riguardato lo stato di salute dei lavoratori di alcune delle principali industrie presenti nel territorio in zone definite ad alto rischio ambientale come San Filippo del Mela, Gela e Augusta-Priolo. In particolare, lo studio ha interessato lo stato di salute degli ex lavoratori della Sacelit (San Filippo del Mela) e della Eternit (Siracusa) e dei lavoratori del petrolchimico di Gela.
La Regione Siciliana è tra le prime ad avere avviato un programma d’intervento per il controllo dei rilevanti problemi di salute che emergono nelle zone ad alto rischio ambientale. L’analisi è stata effettuata dal dipartimento Ambiente e salute dell’Iss e dal Dasoe (servizio di sorveglianza epidemiologica diretto dal dottor Salvatore Scondotto). Dai dati riscontrati è emersa l’importanza del costante monitoraggio nonché della prosecuzione delle misure di prevenzione e di sorveglianza epidemiologica.
I risultati delle indagini andranno ad aggiornare i dati sulla sorveglianza epidemiologica degli ex lavoratori del cemento-amianto in Italia e le stime dell’impatto sanitario per le conseguenze derivanti dall’esposizione dei lavoratori agli inquinanti emessi o rilasciati dalle attività industriali dei siti presenti nelle aree a rischio ambientale.