“Il Ponte unisce, non è di destra né di sinistra. Non ci sono ponti di destra o strade di sinistra, gallerie di destra. La politica è giusto che si divida su grandi temi ma non sullo sviluppo. Abbiamo davanti un’occasione storica”. Il ministro Matteo Salvini a Messina per il convegno organizzato dalla Cisl ribadisce quanto detto in questi mesi in cui ha inserito l’opera tra le priorità del governo. E lo fa a pochi giorni dalla conversione del decreto in legge, a bordo della nave Elio alla rada San Francesco, location scelta dalle federazioni Filca e Fit Cisl e Cisl che hanno dato non a caso come titolo al convegno “Il Ponte che unisce”. Presenti anche il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.
“Ormai siamo alla prova dei fatti: il Ponte si appresta a diventare realtà ed è importante ribadirlo in questo evento della Cisl, sindacato che condivide questo progetto. Oggi, inoltre, ci sarà un’importante riunione della società Ponte sullo Stretto in cui l’assemblea dei soci nominerà il Consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori. Si va avanti speditamente nella convinzione di essere dalla parte giusta. Sono contento di lavorare con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e con il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, perché il Paese fa squadra, c’è un sistema istituzionale, politico e operativo che lavora per lo stesso obiettivo. Di questo credo che la Sicilia, la Calabria e il Mezzogiorno abbiano estremo bisogno“.
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo questa mattina a Messina ai lavori del convegno “Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia”, organizzato dalla Cisl confederale e dalle Federazioni Filca e Fit.
Salvini è intervenuto dopo le 11, “accolto” prima di salire a bordo dalle proteste dei no Ponte ed ha ricordato come l’opera “porterà 100 mila posti di lavoro, sarà un’opera unica al mondo. E’ un’opera ambiziosa, è vero. Ho letto le vicende del Brunelleschi quando nel 1400 fece la cupola di Santa Maria del Fiore e tutti gli dicevano: non esiste al mondo una cupola come la vuoi tu….non resisterà. Ebbene, oggi è ancora lì ed è un capolavoro. Bisogna osare. Sarà il simbolo dell’Italia nel mondo. All’inizio in Europa neanche ci credevano, pensavano all’ennesimo annuncio, invece adesso si sono resi conto che facciamo sul serio e ci sono imprenditori stranieri interessati”.
Il ministro dei Trasporti ha poi plaudito all’atteggiamento della Cisl che è critico ma costruttivo, aperto al dialogo, come del resto emerso dallo stesso intervento del segretario nazionale Luigi Sbarra che ha spiegato come il sindacato sia stato sempre favorevole all’opera in quanto strumento di sviluppo.
Il vice premier ha poi affrontato le tematiche del Pnrr che riguardano la Sicilia ed il Sud anche in questo caso ribadendo come l’opera farà da moltiplicatore di una serie di interventi sulle infrastrutture.
“Il Ponte costerà al massimo 13 miliardi e mezzo, come indicato nel Def-ha continuato il ministro- E’ una quota massima ma può costare molto di meno e a lavori fatti costerà meno della metà di quanto gli italiani hanno pagato il reddito di cittadinanza. Con la differenza che il reddito di cittadinanza non lascia traccia; questo è qualcosa che verrà usato da milioni di persone. L’obiettivo dell’apertura cantieri dell’estate 2024 è quello che mi sono dato”.
Mentre a Messina si parlava di Ponte a Roma oggi si gettano le basi della società riattivata dalla legge. E’ in corso l’assemblea dei soci che porterà alla riattivazione della Stretto di Messina ed alle nomine del cda.
Al convegno accanto al segretario generale Filca-Cisl Enzo Pelle, dei segretari di Sicilia e Calabria, Sebastiano Cappuccio e Tonino Russo, e di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, è stato proprio Salvini a confermare le tappe che porteranno alla costruzione dell’opera.
“Il Ponte unirà l’Italia dopo 50 anni di chiacchiere e soldi spesi- ha detto ancora Salvini- Creerà 100 mila posti di lavoro per giovani siciliani e calabresi, che hanno voglia e fame di diritti. Sarà green, ripulirà il mare e l’aria e sarà un’opportunità per tutte le imprese italiane, sarà usato da milioni di turisti. Ma stiamo spendendo anche 20 miliardi in Sicilia e Calabria per potenziare strade e ferrovie. Il ponte sarà un completamento. A quelli che dicono che il ponte da solo non serve rispondiamo intervenendo. Sarà un anello di congiunzione fondamentale e sono convinto che arriveranno tanti investitori privati interessati”.
Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl ha ricordato che il sindacato da tempo ha sostenuto il Ponte ed oggi l’opinione pubblica lo ha finalmente compreso: “Bisogna cominciare ad allestire luoghi di formazione della manodopera che sarà necessaria ad accompagnare la costruzione, la gestione e la manutenzione di questa grande opera collegata anche ad interventi complementari. Oggi il vero tema è investire sulle persone, sul capitale umano, sulle conoscenze e sulle competenze. Il ponte per noi rimane una grande opportunità di crescita, da cogliere positivamente. Da inserire in una strategia di grandi investimenti infrastrutturali in Sicilia e in Calabria. La realizzazione dell’opera porterà tanta occupazione: ecco perchè pensiamo che l’opera vada sostenuta perchè consente continuità territoriale alla Sicilia collegandosi con il continente”
Commental segretario generale Cisl Messina Antonino Alibrandi: “Non è un’opera messinese o reggina, ma è una infrastruttura nazionale ed europea. È un attrattore di opportunità ed un’occasione straordinaria di crescita, coesione e sviluppo da cogliere tutti insieme. Bisogna inserire il ponte in una strategia complessiva di investimenti infrastrutturali per consentire all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo. Ma in vista della realizzazione del Ponte bisogna cominciare ad allestire luoghi di formazione, crescita e specializzazione della manodopera che dovrà costruire il Ponte e poi lavorare per la manutenzione”
Presente anche la deputata messinese di Forza Italia e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano, che afferma: “È stata l’occasione per ribadire la strategicità di un’opera che il Mezzogiorno attende da troppi anni e che da sola sarebbe in grado di far fare un salto di qualità decisivo alle Regioni che la ospiteranno. Il Ponte sullo Stretto sarà un grande vettore per lo sviluppo economico dei territori. Durante gli anni della sua realizzazione verranno creati più di 100mila posti di lavoro, con una ulteriore ricaduta positiva sull’indotto. E sarà il viatico per tanti altri investimenti per le infrastrutture, sia in Sicilia che in Calabria”.
“Dai cassetti impolverati del Ministero delle Infrastrutture, prima Salvini ha tirato fuori il vecchio progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, senza soldi, antico, non adeguato alle ultime conoscenze sismiche e costruttive e portato avanti solo a colpi di fiducia, così per propaganda. Oggi Salvini era presente in Sicilia – a Messina, guarda un po’! -. Non può quindi stupire che alla guida della riesumata società “Stretto di Messina” il Governo abbia resuscitato un vecchio di boiardo di stato, quel Pietro Ciucci, già ad e presidente di Anas e che era stato pure ad della stessa “Stretto di Messina” per 9 anni. Lo abbiamo detto: il Ponte di Messina era – ed è – una mera questione di poltrone, potere e propaganda“. Lo dichiara il deputato siciliano Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti.