Nei prossimi sette anni la metà dei medici di famiglia che opera in Italia andrà in pensione: su 70 mila attualmente in servizio 35 mila andranno in quiescenza entro il 2025.
In Sicilia i pensionamenti riguardano circa 2.500 medici di famiglia su una platea di 4.100 medici in servizio. Sono alcuni dei dati emersi nel corso del 12/mo congresso regionale dei Dialoghi di Palermo Medica “La medicina di famiglia nei futuri scenari della sanità”, organizzato dalla Fimmg Sicilia, in corso a Mondello (Pa) per discutere dei futuri scenari della medicina territoriale nell’Isola.
“Per quanto riguarda la medicina del territorio si pone il tema di un ricambio generazionale – ha detto il presidente nazionale dell’Enpam Alberto Oliveti – ci sarà una fuoriuscita importante”.
“Oggi scontiamo un vizio di programmazione originaria, che non ha previsto un numero sufficiente di borse studio per la medicina territorio rispetto alle specializzazioni. Ci sono troppi specialisti in relazione al numero di ospedali, che oggi non sono in grado di assorbirli, e pochi medici di assistenza sanitaria primaria. Se non si interverrà rapidamente correremo il rischio di avere dei vuoti assistenziali”. Per Oliveti : “occorre investire nei territori”. “L’assistenza primaria in Italia – ha aggiunto – è composta da circa 70 mila medici nel corso del decennio 2015 -2025 ne usciranno almeno la metà e si dovranno creare 30 mila posti di lavoro, dal momento che il fabbisogno è calibrato in base alla popolazione”. “Siamo di fronte a un momento di grande passaggio – ha aggiunto il segretario regionale della Fimmg Sicilia – serve un patto tra generazioni per assicurare una medicina generale più evoluta e al passo con i tempo. In Sicilia ad andare in pensione entro il 2025 saranno 2.500 medici di famiglia su 4.100”.