Una manifestazione vibrante e molto partecipata ha animato questa mattina piazza Ziino, davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Salute, dove oltre 200 lavoratori della sanità privata si sono riuniti per chiedere, con forza e dignità, il rinnovo dei contratti nazionali Aiop e Aris, sia per il comparto Sanità che per le Rsa.
L’iniziativa, promossa unitariamente da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, ha visto la presenza dei tre segretari generali regionali Gaetano Agliozzo, Daniele Passanisi e Salvatore Sampino, i quali hanno sottolineato come i lavoratori coinvolti garantiscano ogni giorno un servizio essenziale per la collettività, contribuendo concretamente al diritto alla salute dei cittadini siciliani.
A testimoniare il forte senso di frustrazione e la determinazione dei manifestanti, non sono mancati momenti di tensione simbolica ma significativa: alcune auto di passaggio si sono fermate per solidarizzare con i lavoratori, suonando il clacson in segno di sostegno. Un gesto spontaneo, che ha scaldato la piazza e offerto un tangibile riscontro da parte della cittadinanza.
Durante la protesta, una delegazione sindacale ha incontrato l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni. Al centro del confronto, la richiesta di costruire un patto sociale per giungere al rinnovo dei contratti, fermi da anni. I sindacati hanno evidenziato la necessità di un fronte comune con le istituzioni regionali, in grado di esercitare una reale pressione sulle organizzazioni datoriali.
“L’assessore – hanno spiegato Agliozzo, Passanisi e Sampino – ha illustrato una proposta di
La vertenza, hanno precisato i sindacalisti, non è contro l’assessorato, ma contro una situazione di stallo che penalizza da troppo tempo lavoratrici e lavoratori che, con professionalità e dedizione, garantiscono servizi vitali alla popolazione.
L’alto numero di partecipanti e la vivacità della manifestazione confermano che, dietro ogni contratto scaduto, c’è un’intera categoria pronta a farsi sentire – anche bloccando il traffico, se necessario – per affermare il proprio diritto a condizioni di lavoro dignitose e riconoscimenti concreti.